Pescara. “Incredulità e sgomento”: è questa la reazione a caldo del sindaco di Catignano, Enrico Valentini, dopo aver appreso dagli organi di stampa che il suo Comune era salito agli onori della cronaca in maniera così importante, grazie all’attenzione di un senatore della Repubblica che ha addirittura ritenuto opportuno presentare una interrogazione a risposta scritta al ministero dell’Interno. I fatti fanno riferimento alla interrogazione a risposta scritta presentata al ministro dell’Interno dal senatore Luciano D’Alfonso in cui si denuncia l’accesso negato in Comune ad un consigliere.
“In questa delicata congiuntura speravo”, sottolinea il primo cittadino, “di finire sul giornale per motivi più nobili legati all’immenso lavoro che come amministratori di un piccolo centro stiamo facendo come ad esempio per la pubblicazione in tempi brevissimi dell’avviso per l’erogazione dei buoni spesa, il Comune di Catignano risulta tra i primi ad aver attivato tale misura a sostegno dei cittadini, oppure per aver precocemente ordinato la sospensione del mercato rionale del lunedì, evitando la diffusione del contagio soprattutto in considerazione della situazione di qualche paese limitrofo, per la promozione sin dai primi giorni del mese di marzo della consegna a domicilio di medicinali e beni di prima necessità, per il contatto continuo delle persone anziane e/o bisognose, o per la consegna di uova di Pasqua come dono ai bambini della mia comunità. Azioni, queste, che descrivono l’operato di un’amministrazione quanto più attenta alle effettive esigenze della cittadinanza. Invece sui giornali trovo il nome del paese che ho l’onore di amministrare per una notizia che non rappresenta assolutamente la realtà dei fatti”.
“Il consigliere Lattanzio”, precisa il sindaco, “dall’inizio dell’emergenza Covid-19 è entrato in Comune decine di volte e, nella maggioranza dei casi, senza il corretto uso dei dispositivi di protezione approfittando con strafottenza della sua carica. Mai nessuno ha negato al consigliere di opposizione di poter svolgere l’attività per la quale è stato eletto: ciò nonostante, al protocollo o presso gli uffici comunali, di questa attività non vi è traccia alcuna. Assolvere al ruolo per il quale è stato eletto in questo caso sembra più il pretesto per eludere il divieto di stare a casa imposto dai Dpcm piuttosto che l’effettivo svolgimento della propria attività: si consideri che, quando l’amministrazione comunale ha provato a coinvolgere l’opposizione nella redazione dell’avviso di consegna dei buoni spesa, gli stessi consiglieri hanno disertato l’invito limitandosi ad inviare la loro soluzione via Pec senza possibilità di confronto”.
“In questo momento particolare in cui tutti noi siamo chiamati a vivere in un contesto surreale”, continua Valentini, “alimentare un tal polemica è segno eloquente di disperazione politica. È imbarazzante infatti l’atteggiamento dell’opposizione che è costretta a ricorrere a tali inopportune sceneggiate per dare segno della propria esistenza”.
L’ultima battuta del sindaco è per il senatore Luciano D’Alfonso. “È singolare l’interesse del senatore D’Alfonso per le vicissitudini di Catignano: è un vero peccato che il senatore, da governatore della Regione Abruzzo, non abbia mostrato la stessa sensibilità a seguito die drammatici eventi sismici del 2016 voltando le spalle ad una comunità fortemente provata dal terremoto”, conclude, “probabilmente l’appartenenza politica ha prevalso sul buon senso che ogni buon amministratore dovrebbe avere”.