Pescara. “Serve l’accordo sul prezzo altrimenti sparisce dal mercato la passata di pomodoro 100% italiano”.
Il messaggio corale alle imprese di trasformazione arriva dal Tavolo agricolo del pomodoro da industria del Nord Italia, rappresentato da tutte le Op, organizzazioni dei produttori e dalle professionali agricole – Confagricoltura, Coldiretti e Cia – che si è riunito ieri a Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia).
A chiedere di velocizzare la definizione dell’accordo per la campagna 2022 sono i produttori che nel 2021 hanno raccolto e consegnato all’industria oltre tre milioni di tonnellate di prodotto (38.621 ettari coltivati di cui il 70% in EmiliaRomagna).
L’ultimo incontro tra agricoltori e industriali, l’11 marzo, si è chiuso con una fumata nera e un secco “no” dei produttori alla proposta delle imprese di trasformazione, ferma sui 100 euro a tonnellata. “C’è il serio rischio che i produttori abbandonino la coltivazione del pomodoro in una area da sempre vocata e strategica – lancia l’allarme il Tavolo agricolo – alcuni stanno già optando per altre colture quali orzo, mais, girasole e soia. Troppe incertezze e tensioni stanno portando a un drastico calo delle superfici coltivate nell’intero bacino del Nord Italia tra Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte”.