Pescara. Arriva lo sconto sulle birre artigianali grazie al taglio del 40% delle accise sulle produzioni dei micro birrifici che spingono l’aumento degli acquisti made in Italy. E’ quanto annuncia la Coldiretti in vista dell’entrata in vigore lunedì 1 luglio del Decreto inserito nella Legge di Bilancio 2019 che prevede agevolazioni per chi produce fino a 10 mila ettolitri/anno. Un sostegno al consumo di una bevanda che riscuote un successo crescente in Italia, dove si moltiplicano le iniziative imprenditoriali con 862 birrifici artigianali per una produzione di oltre 55 milioni di litri. Un settore cresciuto del 330% in appena dieci anni che ha generato 3 mila posti di lavoro diretti, ricorda la Coldiretti, secondo la quale 9 micro birrifici su 10 beneficeranno del taglio delle accise. La regione con più birrifici artigianali è la Lombardia, seguita da Piemonte, Veneto e Toscana, mentre la al centro-sud spicca la Campania.
Una bevanda che contribuisce all’economia dei territori, ma che stimola l’occupazione soprattutto tra gli under 35, pionieri di innovazione; si va dalla certificazione dell’origine a chilometri zero, al legame diretto con le aziende agricole con i ‘brew-pub’ per poterla gustare dove si produce, al ‘sommelier delle birra’ in grado di interpretarne stile, gusto, composizione, colore e sentori a naso e palato, individuandone eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali. Del resto ben il 77% degli italiani bevitori di birra è favorevole a sperimentare nuovi ingredienti e sapori, secondo una ricerca Doxa. Anche perché, conclude Coldiretti, ogni tipologia di birra ha un suo particolare patrimonio di gusto e profumi che vanno dagli agrumi alla mela verde, dai chiodi di garofano alla liquirizia, dalla vaniglia alla cannella, dalla carruba al bergamotto.
”Una lotta iniziata anni fa, con alcuni esponenti dei 5stelle, che finalmente è andata in porto. Ora finalmente abbiamo i mezzi per poter investire nella nostra azienda con le nostre risorse”. Juri Ferri, mastro birraio tra i più noti in Italia, titolare del marchio “Almond ’22” pluripremiato in tutta Europa, commenta così l’abbattimento delle accise sulla birra artigianale. La Almond è un’azienda nata a Spoltore e trasferitasi a Loreto Aprutin in un’azienda nuova e all’avanguardia che utilizza la pregiata acqua del Vitello d’Oro, sorgente del Gran Sasso.
”Per noi è una svolta notevole: avremo fondi per nuovi macchinari e personale, perché alla fine il risparmio al litro si tradurrà in 15 centesimo al litro, poco per il consumatore, ma moltissimo per noi”, prosegue Ferri, “questo risparmio resterà in azienda dopo anni di sacrifici. E parliamo di migliaia di euro ad azienda. In Europa questa tassa ci ha sempre penalizzato, ora ad avvantaggiarsene saranno le esportazioni”. I birrifici artigianali in Italia sono circa 1300, a fronte di un mercato che per i prodotti artigianali negli ultimi anni è aumentato dell’0,8%, con un consumo pro capite che è salito da 28 lt a 34 litro”.
”In tutto questo noi rappresentiamo il 5% del mercato della birra”, conclude Ferri, “non è molto ma è abbastanza, e siamo in grande crescita qualitativa, come dimostrano le esportazioni: ecco, questo contenimento delle accise, e siamo gli unici a pagarle nel mondo dei prodotti fermentati, ci darà un grande impulso per le esportazioni, perchè poter lavorare su forti decimali di prezzo al litro, ci aprirà orizzonti nuovi”.