Bussi. “La sentenza dovrà essere per le istituzioni coinvolte un punto di partenza per il risanamento del territorio ed il recupero dei decenni passati senza interventi davvero decisivi. Solo in un contesto ambientale integro si può pensare ad un vero sviluppo regionale. Da una prima stima documentata dall’Ispra, i costi per il risanamento ambientale e per il risarcimento del danno ammontano a due miliardi di euro”. Guarda al futuro l’avvocato dello Stato Cristina Gerardis, che e’ anche direttore generale della Regione Abruzzo, dopo la sentenza della Corte d’Assise di Appello di L’Aquila sulla cosiddetta discarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara) della Montedison.
I giudici di secondo grado, il 17 febbraio scorso, hanno riformato il verdetto di assoluzione di primo grado condannando 10 dei 19 imputati per avvelenamento, prescrivendo il reato di disastro colposo e disponendo provvisionali per oltre tre miliardi per risarcimento danni nei confronti di enti pubblici e privati, somma destinata ad aumentare notevolmente a definizione delle cause civili. Gerardis, dopo il lavoro come avvocato dello stato, sarà in prima linea nella sfida della bonifica nella sua veste di direttore generale della Regione Abruzzo. “L’impegno, per quanto mi compete, quale direttrice generale della Regione, e secondo gli indirizzi politici della Giunta, già evincibili dalle prese di posizione dopo la sentenza della Corte di d’assise di appello di L’Aquila da parte del sottosegretario alla Giunta Mario Mazzocca e dell’assessore regionale Silvio Paolucci, è quello di attivarmi subito per ottenere gli interventi di bonifica a carico dell’inquinatore nonché il risarcimento integrale dei danni attivati in giudizio”.
Il sito, sia nella parte pubblica sia in quella privata, da anni attende interventi di bonifica: le continue riunioni al ministero dell’ambiente, coordinate dal nuovo commissario Laura D’Aprile, alto dirigente del ministero, al di là di promesse non hanno prodotto risultati. Inoltre, è ferma al palo l’iter procedurale per la gara pubblica di circa 50 milioni di euro bandita dall’ex commissione governativo, Adriano Goio, scomparso nel marzo dello scorso anno. Ancora da appaltare i 60 milioni previsti nel masterplan. Gerardis nella sua veste di avvocato dello stato negli interventi nel corso del processo ha avuto toni molto duri nei confronti degli imputati e delle multinazionali che si sono succedute a Bussi. “Questa decisione spiega apre la strada all’azione nei confronti del responsabile civile, che già era stato citato dall’avvocatura dello Stato nel giudizio di primo grado; poi escluso a seguito della scelta, da parte delle difese degli imputati, del rito abbreviato. Le somme stabilite dalla corte d’assise d’appello nel dispositivo a titolo di risarcimento sono soltanto provvisionali, una piccola parte di importi molto più elevati, richiesti per lo Stato, la Regione Abruzzo, gli enti territoriali, le associazioni”. A proposito delle provvisionali, la Gerardis ha spiegato che “tali risorse potranno essere utilizzate per il territorio, per interventi sull’ambiente, sulla sicurezza del territorio, sulle risorse idriche, sulla salute dei cittadini abruzzesi.