Pescara. La ripartenza dopo la stasi relazionale ingenerata dalla pandemia da coronavirus passerà così come non poteva non essere anche attraverso la risposta alle esigenze dei territori in merito alla possibilità di attivare iniziative a sostegno delle famiglie con figli minori.
È questa la direzione presa dalla misura adottata dal dipartimento per le Politiche della famiglia, della presidenza del Consiglio dei ministri che è pronto ad erogare 135 milioni di euro ai comuni che intendono realizzare interventi di potenziamento di centri estivi, servizi socioeducativi territoriali e centri con funzione ricreativa per le attività rivolte ai minori. Infatti il dipartimento, le regioni, l’Anci e l’Upi, hanno ripartito la somma di 135 milioni di euro del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2021, risorse assegnate al Fondo dall’articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73. Con la norma che è attualmente in fase di conversione.
Questo quanto fa sapere sul punto la deputata Carmela Grippa Capogruppo della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza che soddisfatta della bontà di questa misura dichiara: “I comuni beneficiari sono ben 7.145: il 95% dei comuni italiani. Un dato che conferma la bontà di questa misura, che risponde all’esigenza dei territori di attivare iniziative a sostegno delle famiglie con figli minori. In secondo luogo, si ritiene opportuno evidenziare che, rispetto all’anno 2020, per l’anno 2021 è stata ampliata la platea della popolazione beneficiaria delle attività oggetto di potenziamento da parte dei comuni. In particolare, mentre nel 2020 era stata indicata la fascia di età 3-14 e poi, in fase di conversione della norma in legge, la fascia di età 0-16, nel 2021 la popolazione beneficiaria è quella minorenne (età 0-17) (articolo 63, comma 1).
Le risorse sono state ripartite prima fra le Regioni e poi assegnate sulla base della popolazione residente minorenne in ogni comune d’Italia. Sono esclusi dal finanziamento i comuni che hanno espressamente manifestato di non voler avvalersi del finanziamento In questo modo, si potranno creare opportunità di socializzazione per i giovani e accompagnare i ragazzi alla ripresa di settembre, dando un sostegno importante anche alle loro famiglie. Bambini e adolescenti hanno sofferto particolarmente gli effetti negativi dell’emergenza Covid-19. Lo Stato non li lascerà soli, perché i comuni beneficiari del finanziamento possono acquistare beni e servizi, direttamente o tramite una procedura di appalto prevista dalla normativa vigente in materia di appalti pubblici, con funzione strumentale rispetto agli interventi da realizzare per il potenziamento delle attività (es. strutture mobili per ospitare le attività all’aria aperta per i bambini, servizi di sanificazione degli spazi, utilizzazione di personale aggiuntivo, acquisizione di strumenti, mezzi, servizi per la ristorazione)”, conclude.