Pescara. “Sono presumibilmente circa 1500, secondo i dati della Federazione nazionale ordini dei medici (Fnomceo), i medici non vaccinati: di questi, circa 1000 stanno ancora esercitando la professione, ovvero quasi il 70% sul totale dei non vaccinati”. Lo afferma il presidente Fnomceo Filippo Anelli, che lancia un appello ai colleghi non immunizzati – ma che possono vaccinarsi perchè non hanno motivazioni legate al loro stato di salute – a sottoporsi subito alla vaccinazione. Dei 1500 medici non vaccinati, 500 sono attualmente sospesi. Altri 120, prima sospesi, hanno regolarizzato la propria posizione comunicando l’avvenuta vaccinazione.
Sono inoltre 40, afferma Anelli, gli ordini che hanno sospeso almeno un medico.
“Il problema – sottolinea il presidente Fnomceo – è che le Asl non stanno applicando la legge che prevede l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, e demanda alle stesse Asl il compito di rilevare coloro che non si sono vaccinati e comunicare i nominativi agli ordini”.
La legge “dice che la vaccinazione è un requisito essenziale per l’esercizio della professione medica e per il personale sanitario ma dopo 5 mesi dall’entrata in vigore della legge ancora un migliaio di camici bianchi non sono vaccinati. Va comunque considerato che i medici italiani sono circa 460mila quindi i non vaccinati sono una percentuale esigua”. “Molte Asl – spiega Anelli – stanno cercando di affidare ai medici compiti amministrativi, ma questo è difficilmente realizzabile. Invito i colleghi a fare subito il vaccino perchè la categoria – conclude – possa essere pienamente operativa e contare sul loro contributo”.
“Siamo tutti impegnati, come aziende sanitarie e ospedaliere, sul tema dei sanitari no vax con l’obiettivo, più che di punire il singolo, di massimizzare la copertura vaccinale collettiva. E, da questo punto di vista, un primo risultato è stato già raggiunto: chi aveva timori o dubbi anche tra gli operatori sanitari, a seguito dei controlli avviati, si è convinto a immunizzarsi e ha regolarizzato l’avvenuta vaccinazione”: è il commento di Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che spiega come gli operatoti sanitari no vax sono “una minoranza” e si valuta “caso per caso”.
“Le aziende, che si sono adeguate alle diverse indicazioni ricevute su base regionale, hanno istituito
percorsi di verifica e di controllo senza i quali sarebbe inficiato qualsiasi provvedimento e hanno nominato
commissioni che sono al lavoro per valutare le posizioni dei dipendenti caso per caso – aggiunge Migliore – Le
singole istanze necessitano di una valutazione clinica approfondita: tra gli operatori sanitari, infatti, chi non si
vuole vaccinare per una questione ideologica rappresenta una minoranza; la maggior parte dei non vaccinati,
invece, ha presentato richieste di esonero motivate da ragioni di salute, spesso per patologie gravi, malattie
autoimmuni o neurologiche, che hanno bisogno di un’analisi appropriata da parte degli specialisti. In diversi
casi, inoltre, le aziende hanno anticipato i provvedimenti di sospensione degli ordini professionali. Decisioni
confermate anche dalla giurisprudenza, come ad esempio per l’Asl di Brindisi”, conclude il presidente Fiaso.