Pescara. Le restrizioni per contenere la pandemia hanno comportato una drastica riduzione delle attività di volo; nonostante questo, resta alto il numero di incidenti per piccoli velivoli, elicotteri o alianti dovuti al fattore umano.
L’Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, è delegata alla prevenzione e al miglioramento della sicurezza dell’aviazione civile e ogni anno pubblica un report con i dati statistici dei suoi interventi. E, anche a fronte di numeri assoluti più bassi, segnala l’Autorità, restano significative criticità sotto il profilo della sicurezza del volo nel comparto dell’aviazione turistico-sportiva.
Nel 2020 ci sono state 17 vittime per incidenti aerei in territorio italiano. L’Ansv ha registrato 644 “segnalazioni di eventi aeronautici di interesse per la sicurezza del volo”, con un picco tra luglio e settembre, rispetto alle 1.782 totali del 2019. Di queste, 65 sono state classificate come “incidenti” e 12 come “inconvenienti gravi” e hanno riguardato velivoli, elicotteri e alianti.
L’Agenzia si è concentrata, per ragioni di economicità, su 20 inchieste, la maggior parte per velivoli turistici-sportivi. Un comparto “a significativa criticità”, lo definiscono gli ispettori del volo.
Un po’ come per gli automobilisti spericolati, incide la “formazione inadeguata”, “mancanza di aggiornamento”,
“sottovalutazione delle condizioni meteorologiche” e “sopravvalutazione delle proprie capacità”.
Tanto da suggerire iniziative istituzionali sulla sicurezza del volo. Ma un altro fattore di rischio è dovuto ai droni: sono
decine le segnalazioni raccolte nel rapporto, tra cui anche quelle di piccoli velivoli con guida a distanza precipitati o persi durante il volo, tra cui un drone di 70 chili che si è schiantato al suolo.