L’Aquila. Dopo settimane di flessione costante, tornano ad aumentare, seppur di poco, i ricoveri in Abruzzo. Il tasso di occupazione dei posti letto resta comunque al di sotto delle soglie di allarme. Per gli esperti della task force regionale non è il caso di parlare di un nuovo peggioramento, ma potrebbe trattarsi di una normale fluttuazione: l’aumento dei ricoveri, d’altronde, non è stato preceduto da un aumento dei nuovi positivi.
I casi accertati nelle ultime ore sono solo 37, ma sono pochi i tamponi molecolari processati: 1.384, il 2,67% dei quali è risultato positivo. Tre i decessi, che fanno salire il bilancio delle vittime a 2.415. I nuovi positivi hanno età compresa tra 2 e 79 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 8, di cui 2 in provincia dell’Aquila, 5 in provincia di Pescara e uno in provincia di Chieti.
I tre decessi, uno dei quali relativi ai giorni scorsi ma comunicato solo ieri dalla Asl competente, riguardano persone di età compresa tra 49 e 88 anni: una in provincia dell’Aquila, una in provincia di Teramo e una in provincia di Chieti. Gli attualmente positivi sono 8612 (-121). I ricoveri passano dai 388 di ieri ai 396 di oggi. In particolare, 360 pazienti (+5) sono in terapia non intensiva e 34 (+3, con quattro nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva.
Il tasso di occupazione dei posti letto al momento è pari al 18% per le terapie intensive, dato che, seppur in aumento, è di gran lunga al di sotto della soglia di allarme del 30%, e al 26% per l’area non critica, a fronte di un livello di guardia del 40%. Gli altri 8.218 attualmente positivi (-129) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I guariti sono 60.613 (+155). Dei 71.640 casi complessivamente accertati in Abruzzo, 17.880 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+7), 18.471 in provincia di Chieti (+16), 17.829 in provincia di Pescara (+19), 16.725 in provincia di Teramo (invariato) e 548 fuori regione (-1), mentre per 187 (-4) sono in corso verifiche sulla provenienza. L’incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti a livello regionale scende a quota 79, lontanissima dalla soglia di allarme fissata a 250.
La situazione migliore resta quella del pescarese: l’incidenza aumenta leggermente e sale a quota 36, ma l’incremento non basta a far perdere al territorio il primo posto della classifica delle migliori province d’Italia, dove si trova ormai da 20 giorni. Segue l’aquilano, con 88. Poi ci sono il chietino e il teramano, rispettivamente con 91 e 98, entrambi in miglioramento.