Pescara. Mentre la curva dei nuovi contagi da Covid-19 in Italia conferma il trend di calo in atto da alcune settimane, arriva un allentamento significativo alle misure relative agli spostamenti internazionali e da oggi, 1 marzo, sarà più facile viaggiare.
Entra infatti in vigore l’ordinanza del ministero della Salute che prevede lo stop alla quarantena dai Paesi extra Ue. L’ordinanza del ministro Roberto Speranza prevede, a partire da oggi primo marzo, per gli arrivi da tutti i Paesi extra europei le stesse regole già vigenti per i Paesi europei. Per l’ingresso sul territorio nazionale sarà dunque sufficiente una delle condizioni del green pass base: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo.
Solo in caso di mancata presentazione di una di queste certificazioni si applica la misura della quarantena presso l’indirizzo indicato nel digital Passenger Locator Form, per un periodo di 5 giorni, con l’obbligo di sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone, alla fine di questo periodo. Le certificazioni possono essere esibite in formato digitale o cartaceo ed i bambini di età inferiore a sei anni sono esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico.
Una misura che favorirà la circolazione in un quadro di ‘raffreddamento’ della pandemia, in Italia come in vari altri Paesi. Si mantiene infatti stabile, senza nuovi picchi, il tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid sia nelle terapie intensive sia nei reparti ospedalieri di area medica.
Secondo i dati del monitoraggio Agenas (Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali), relativi al 27 febbraio e pubblicati ieri, è ferma all’8% l’occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid e, a superare la soglia di allerta del 10%, sono Marche (all’11%), Sardegna (12%) e Lazio (al 13%).
Mentre resta al 17% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica e tutte le regioni o province autonome superano la soglia di allerta del 15%, tranne Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Pa Trento, Pa Trento, Piemonte e Veneto. Ed i numeri del bollettino giornaliero del ministero della Salute indicano ancora un calo dei nuovi casi: ieri sono 17.981 i nuovi contagi da Covid delle precedenti 24 ore (il giorno prima erano stati 30.629), mentre il numero delle vittime si mantiene ancora alto essendo pari a 207 (ieri 144).
Il tasso di positività è al 9%, in calo rispetto al 9,6% di ieri. Sono invece 714 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 19 in meno rispetto a ieri, ed i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.851, ovvero 17 in meno. In questo contesto, l’incidenza dei casi positivi al virus Sars-CoV-2 è in una fase di stasi in 16 province, secondo le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Inoltre, i valori più bassi si osservano soprattutto nelle regioni settentrionali, mentre si rileva un “forte aumento” nella provincia di Cosenza, con un incremento settimanale del 90%.
Intanto, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il quinto report sul monitoraggio degli antivirali per la terapia di Covid-19. Sono stati 7.282, fino al 24 febbraio scorso, i trattamenti avviati con la pillola antivirale molnupiravir di Merck (Msd in Italia) mentre quelli avviati per Paxlovid di Pfizer sono stati 912, per un totale di 8.194 pazienti Covid curati in casa propria con gli antivirali che si assumono per via orale. In particolare, per Paxlovid, autorizzato solo a partire da inizio febbraio, le prescrizioni dal 17 al 23 febbraio sono state 572 con un aumento settimanale di quasi il 54%. Nello stesso arco di tempo, le nuove prescrizioni di molnupiravir (Lagevrio) sono invece 949, in calo di circa il 10% rispetto alla settimana precedente.