Pescara. Sono 1.423 i pazienti inseriti nei registri di monitoraggio degli anticorpi monoclonali in Italia, per un totale di 120 strutture prescriventi in 19 regioni.
È quanto emerge dal primo Monitoraggio Anticorpi Monoclonali per COVID-19 aggiornato al 9 aprile (il prossimo dovrebbe uscire a breve), realizzato dall’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa).
Nel Registro non sono inseriti i pazienti che ricevono questi medicinali, in quanto rientrano in una sperimentazioni clinica o in un programma di uso compassionevole.
In particolare solo nella settimana dal 2 all’8 aprile sono state 647 le prescrizioni (9,5 per ogni milione di abitanti), pari a un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Le proiezioni prevedono un ulteriore aumento per la settimana in corso. In tre settimane dall’arrivo delle dosi, sono state 1.297 le prescrizioni di anticorpi al netto di quelle senza dispensazione, di cui 541 con bamlanivimab, 584 con
bamlanivimab e etesevimab, e 172 con casirivimab e imdevimab.
Questa la distribuzione regionale: Veneto (273) Lazio (196) Toscana (154), Lombardia (110), Campania (83), Piemonte (72), Puglia (68), Liguria(57), Marche (56), Friuli Venezia Giulia (48), Valle d’Aosta (47), Sicilia (33), Umbria (28), Abruzzo (26), Basilicata (12), Emilia Romagna (12), Sardegna (11), PA Trento (7), Molise (4).
Mentre nessuna prescrizione è stata fatta nella Provincia autonoma di Bolzano e in Calabria. A seguito della determina Aifa, a partire dal 10 marzo 2021, in Italia, è possibile utilizzare gli anticorpi monoclonali in soggetti di età superiore a 12 anni, positivi per Sars-CoV-2, non ospedalizzati e non in ossigenoterapia per Covid-19, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza e presenza di almeno un fattore di rischio. I centri utilizzatori, specificatamente individuati dalle regioni, devono compilare la scheda per la raccolta dati informatizzata sull’arruolamento e la scheda di follow-up.