Spoltore. La passione per la buona cucina ha trasformato Adriano D’Anselmo, agente immobiliare di origine abruzzese, in un cuoco che a 45 anni si è trasferito in Francia per lavorare e cimentarsi con la cuisine française.
Tra il romanzo e il diario, il cuoco originario di Spoltore, in provincia di Pescara, descrive l’esperienza degli anni vissuti in terra transalpina trattando temi come l’emigrazione, la crisi esistenziale e sociale, cimentandosi in cucina e in parallelismi tra Italia e Francia.
Nell’ottica di un abruzzese, l’autore racconta il mondo e l’impatto con la cultura e la realtà francese.
“Ad un certo punto me lo sono auto-pubblicato sulla piattaforma Amazon il libro”, spiega D’Anselmo, “un po’ stanco del disinteressamento delle varie case editrici a cui l’ho proposto, ma lo dico senza rancore, la platea di scrittori è talmente vasta che… Sto cercando di farlo conoscere con i miei mezzi”.
In principio erano due passioni dilettevoli, la cucina e la scrittura. Due campi che Adriano D’Anselmo si è trovato ad affrontare sul serio nel 2013 quando a 45 anni, cercando di superare una condizione da agente immobiliare in piena crisi edilizia, ha deciso di partire da Spoltore, in provincia di Pescara, per rispondere ad una offerta di lavoro arrivata da un ristorante francese di Aix-en-Provence.
Auto-catapultatosi in una realtà sconosciuta, con un lavoro mai svolto prima a livello professionale, la condizione esistenziale fu talmente sconvolta dagli eventi che in soccorso è arrivata l’altra di passione: la scrittura. D’Anselmo ha incominciato a lavorare anche un libro intitolato “Le Battaglie di Adrianopoli” per raccontare la sua esperienza in Francia dal 2013 al 2018. In questi 5 anni si è spostato prima a Marsiglia e poi a Mentone.
L’idea del libro piano piano ha preso le forme di un diario-romanzato in un racconto con tanti personaggi che l’autore in questi cinque anni ha incrociato, tanti avvenimenti accaduti come l’elezione di Papa Francesco, gli attentati terroristici a Parigi e a Nizza, la tragedia della slavina che ha travolto l’hotel Rigopiano a Farindola (Pe) in cui morirono 29 persone. Tutti tasselli che hanno coinvolto e sconvolto l’Italia, il mondo e naturalmente il cuoco-scrittore abruzzese. Un solo personaggio allegorico vaga nelle pagine del libro, la Marianna, l’emblema francese della “Libertà che guida il popolo” che accompagna l’autore nel periodo più difficile della sua vita dove la nuova condizione di emigrante lo rimanda al 378 d.C. quando decine di migliaia di Goti premevano al confine per cercare di entrare nell’Impero romano. Ma il fallimento della gestione migratoria si manifestò in tutta la sua potenza e così si arrivò all’emblematica Battaglia di Adrianopoli.