Pescara. «L’Europa non è quella della burocrazia asfissiante descritta da Salvini, non è una comunità siderale e lontana dalla realtà, ma è molto più vicina ai cittadini di quanto alcuni nostri politici vogliono farci credere. Basti pensare che gran parte delle tutele che abbiamo oggi in Italia derivano da leggi o direttive europee: dalla salvaguardia delle acque e della salute dei cittadini a quella dei consumatori, passando per il nuovo codice degli appalti e il regolamento sui biocidi, fino alle normative che prevedono risarcimenti per i viaggiatori in caso di vacanza rovinata. Siamo sicuri che tutte queste tutele esisterebbero in un’Italia fuori dal contesto europeo?». Lo sostiene Nico Di Florio, candidato capolista alla Camera dei deputati (collegio proporzionale Chieti – Pescara) per la lista + Europa con Emma Bonino.
«Il modo in cui viene raccontata l’Europa nei nostri media – insiste Di Florio – è causa della scarsa percezione da parte dei cittadini dei traguardi che la nostra società ha raggiunto grazie alla partecipazione all’Unione Europea. Siamo di fronte all’ennesima semplificazione: l’Europa non si occupa soltanto del debito pubblico, ma ha un peso rilevante nella nostra vita quotidiana. Per perseguire gli obiettivi stabiliti nei trattati, le direttive europee e le norme di diretta attuazione, quali i regolamenti, hanno introdotto in tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, una serie di tutele che in molti oggi danno per scontate: leggi in materia di acque potabili, leggi che regolano l’immissione in commercio di sostanze pericolose quali nitrati, fosfati e altri additivi. Per non parlare delle norme a difesa dei consumatori, vedi ad esempio il cosiddetto diritto di ripensamento, che consente il libero recesso da un acquisto entro otto giorni. Con il nuovo codice degli appalti, diversamente da quanto accadeva in passato, l’Europa ha imposto all’Italia obblighi di trasparenza e procedimenti chiari. La stessa armonizzazione di regole e leggi in tutti gli Stati membri non può che avere una ricaduta positiva per l’Italia. Se non avessimo queste norme, saremmo sicuramente un Paese meno civile e più corrotto».
Nico Di Florio ricorda, inoltre, come nel 2017 all’interno della moneta unica l’export dell’Italia abbia raggiunto il primato del +7%, superando addirittura la Germania. Qualora la prospettiva della costituzione degli Stati Uniti d’Europa diventasse realtà, «l’Europa unita diventerebbe la seconda economia al mondo dopo gli Stati Uniti d’America, una forza che, giusto per dirne una, alle Olimpiadi avrebbe sovrastato tutte le altre nazioni».
«Per affrontare le grandi questioni del nostro tempo – chiosa Nico Di Florio – occorrono risposte più ampie che può dare solo un’Italia di respiro europeo, proiettata in un’Europa unita e democratica. Gli Stati Uniti d’Europa garantirebbero ai propri cittadini i migliori livelli di benessere, grazie al welfare più sviluppato al mondo. Anche dal punto di vista della pressione fiscale, con la costituzione di un Europa federale l’Italia beneficerebbe di una tassazione più equa, in linea con quella degli altri Stati membri. Quindi, chi persegue il risultato di un sistema fiscale più equo ha una sola prospettiva: dare un forte mandato all’Italia affinché partecipi da protagonista, insieme a Francia e Germania, alla creazione degli Stati Uniti d’Europa».