Pescara. Nuova operazione contro il bracconaggio della fauna ittica protetta: intorno alla mezzanotte, durante la perlustrazione per il controllo nelle acque interne, a Pescara Lungo Fiume Paolucci all’altezza della via Puccini sono caduti nella rete di controllo quattro persone provenienti da Acerra, Napoli.
La squadra a lavoro su l’antibracconaggio, composta da Manuela Fedele, Alessandro Sonsini, Orlando Correntini, ha notato quattro persone ferme al margine della banchina del fiume Pescara, davanti al cofano di un’autovettura parcheggiata.
Insospettiti dalla presenza delle quattro persone, dopo essere scesi per un controllo, le guardie giurate ittiche Pescara, rinvenivano per terra alcune canne da pesca lunghissime per la cattura delle anguille, dedotto dal fatto che si notavano alle estremità delle corde un grappolo di vermi che si utilizza per le canne tipo maciacca, attrezzature e arnesi non consentiti e utilizzati dai bracconieri specializzati e professioni per la cattura in modo speciale e professionale delle anguille, specie protetta dalla tabella del Cites.
“Visto la situazione le persone venivano invitate a mostrare i propri documenti”, scrivono le guardie giurate in una nota, “la squadra accertava che le persone erano tutte residenti ad Acerra e provenivano dalla Regione Campania, proseguendo il controllo venivano rinvenuti vicino alle canne alcuni esemplari di anguilla ancora vivi. Considerato le violazioni penali di cui l’art. 40 comma 2 lettera A e lettera D della Legge 28 luglio 2016 n. 154 a carico di tutte le persone in concorso tra loro, alle ore 00,28 si richiedeva l’intervento di una pattuglia della Volante della Questura di Pescara per il controllo dei nominativi per accertare se non ci fosse qualcuno gravato da eventuali provvedimenti a carico, dal controllo emergeva alcuni con precedenti contro il patrimonio senza nessun tipo di rintraccio a loro carico mentre nulla risultava a carico di uno di loro. Tutte le persone identificate venivano trovate con le attrezzature per la cattura delle Anguille non consentite, composte da ombrello e maciacca e nella sacca dei uno di loro le guardie hanno rinvenuto un grosso coltello usato in cucina di cm. 23 e una grossa roncola di mt.1,23 durante gli accertamenti venivano rinvenimenti 10 esemplari di fauna Ittica protette (anguille). Tutte le persone sono state segnalate all’autorità giudiziaria competente. Continua con ottimi risultati i servizi disposti dalla guardia Civile Ambientale che ad oggi hanno identificato e sgominato diverse bande di bracconieri che arrivano prevalentemente dalla Regione Campania per catturare le anguille per poi rivenderle al mercato nero senza nessun controllo sanitario con il pericolo sulla salute degli acquirenti. Alle persone sono state confiscate le attrezzature ai sensi dell’art. 40 comma 6 della Legge 28 luglio 2016 n. 154, mentre le anguille ancora vive sono state rimesse nel fiume Pescara. La Guardia Civile Ambientale ha nell’occasione segnalato i quattro ai carabinieri del Cites per altri provvedimenti a loro carico”.