Pescara. Due pediatri per venti Comuni. E’ quanto accade nella provincia di Pescara, nel distretto sanitario di Scafa. Un disservizio denunciato da numerose famiglie. E’ di poco fa la segnalazione, l’ennesima di una mamma, che insiste sull’urgenza di sanare una situazione che presenta tanti, troppi disagi. “Salve sono una mamma a capo di un gruppo Facebook di oltre 200 mamme nella zona della val Pescara. All’incirca una 20ina di comuni fanno riferimento al distretto sanitario di Scafa e fino al 2019 per tutti questi paesi vi erano a disposizione ben 4 pediatri di libera scelta. Poi una di loro è andata in pensione, la dottoressa Lozzi, ed i suoi pazienti si sono redistribuiti tra i 3 rimasti”.
“Ora, a dicembre 2020, quindi il mese scorso, un’altra dottoressa, la dottoressa Canfora, è andata anch’essa in pensione. Sono rimasti solo due pediatri, la dottoressa Orsini ed il dottor D’Anolfi. La dottoressa Orsini però risultava aver già raggiunto il limite massimo di pazienti per cui restava libero solo il dottor D’Anolfi, costringendo di fatto la maggioranza di genitori a iscrivere i propri figli presso quest’unico medico disponibile e quindi togliendo effettivamente a tutti il diritto alla libera scelta”.
“Noi mamme ci siamo attivate molto prima che la dottoressa Canfora andasse a in pensione, proprio perché “presumibilmente con il pensionamento della dottoressa gli altri due si sarebbero saturati in breve tempo lasciando per ovvi motivi qualche bambino senza copertura medica” per cui ci siamo abbiamo contattato la direzione della ASL di Pescara affinché iniziasse a prendere provvedimenti arrivando così per tempo ad evitare che questo accadesse”.
“La direzione, pare, si sia subito mossa, ci sono stati contatti anche con il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e ci è stato detto che forse una soluzione è stata trovata ma ne devono ancora riparlare (il 19 gennaio) perché ci sono tempi burocratici da rispettare (gli stessi tempi per cui noi mamme ci siamo mosse in anticipo). Ad oggi, diversi bambini da 0 a 6 anni sono ufficialmente senza copertura medica, bambini di 3 mesi, 15 mesi, in pieno inverno ed in piena pandemia”.
“Notizie di corridoio dicono che la soluzione che prenderanno il 19 è che hanno dato disponibilità ai due medici rimasti di accogliere i “bimbi sperduti” per 3 mesi fino all’ arrivo di un nuovo medico. Altri 3 mesi oltre i 2 già passati per avere un pediatra, una situazione che già conoscevano e che dovevano risolvere per tempo! I bimbi non sono pacchi postali, hanno paura ad andare dal dottore e fanno fatica a fidarsi di loro, come possono saltare dal proprio pediatra ad uno provvisorio ad un altro che se dio vorrà arriverà fra 3 mesi? E come possono in una situazione come quella attuale 2 medici soltanto sopperire alla necessità dei bambini avendo sulle spalle i bimbi che, invece, fino a qualche tempo fa portavano sulle spalle non due ma ben 4 pediatri?”, conclude la donna.