Avezzano. Il momento è difficile, la è situazione delicata, la tensione è palpabile. Davanti all’ospedale di Avezzano si consumano drammi da giorni. Su alcuni episodi è stata interessata la magistratura, un uomo è morto nell’auto in circostanze da chiarire e la struttura è al collasso ormai da giorni. Tutto questo, ma anche di più, fa da scenario a un’emergenza pandemica che spaventa tutti, sicuramente anche amministratori, politici e manager che cercano di barcamenarsi in una situazione a volte ineluttabile, a volte no.
Ed è proprio in questo scenario che la visita in ospedale del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, accompagnato dall’assessore alla Sanità Nicoletta Verì e dal direttore generale della Asl Roberto Testa, diventa occasione di denuncia del territorio, della politica e della stampa che chiedono risposte, che sperano in qualcosa di meglio, che auspicano un sistema sanitario più reattivo di fronte al virus che incombe.
A volte, però, non è facile dare risposte ai tanti interrogativi che la gente comune, disperata, esasperata e spaventata, si pone. La stampa fa da tramite, prova a esprimere con la voce della disperazione collettiva i bisogni di chi voce non ha.
Qualcosa però oggi pomeriggio ha mandato in tilt il democratico confronto tra chi chiede e chi dà risposte e quando il giornalista di AbruzzoLive, Raffaele Castiglione Morelli, dopo aver fatto delle osservazioni sulla drammatica situazione che il territorio sta vivendo, il presidente Marsilio ha perso le staffe.
E così la domanda su come mai a Pescara si sono fatti miracoli per costruire un nuovo ospedale covid in pochi mesi mentre ad Avezzano non si riesce ad assumere del personale sanitario dopo 7 mesi di pandemia, per Marsilio diventa una “stupida battuta”. Pur essendo invece una triste realtà.
Marsilio ha voluto anche sottolineare che nel Covid Hospital di Pescara, ospedale regionale, “ci sono anche pazienti marsicani”. Una sottolineatura superflua visto che dovrebbe essere normale che in un ospedale regionale ci siano anche pazienti marsicani. Infatti la Marsica è ancora territorio abruzzese.
Ma se andiamo a guardare i dati forniti dallo stesso Marsilio sulla sua pagina Facebook qualche giorno fa, ci accorgiamo che nella struttura il 71,3% dei pazienti ricoverati provengono dalla provincia di Pescara, la zona meno colpita in questa seconda ondata, e il 28,7% si riferisce a pazienti provenienti da tutte le altre tre province messe insieme. Infatti del totale dei pazienti ricoverati, sempre alla data del 30 ottobre, 67 fanno riferimento alla provincia di Pescara, mentre il 27 è il dato riferito alle altre province sommate, compresa quella dell’Aquila, che più sta pagando i risvolti di questa seconda fase pandemica.
Il presidente Marsilio si è arrabbiato, ci può stare. Ma più arrabbiati di lui sono i cittadini.