Pescara. Con il boom degli acquisti online, anche di prodotti, come quelli alimentari, che fino a pochi giorni fa venivano acquistati principalmente nei negozi, in Abruzzo aumenta in modo esponenziale il lavoro dei riders, che corrono da una parte all’altra delle città per evadere i tanti ordini in arrivo. Pizzerie, ristoranti, sushi bar: considerato che il Dpcm non limita le consegne a domicilio, sono numerosissime le attività che si affidano ai corrieri in bicicletta, tra i pochi a circolare per le strade delle città.
“Con tutto quello che sta accadendo”, sottolinea il segretario della Cgil di Pescara Luca Ondifero, “le attività commerciali cominciano, continuano o implementano i servizi online e, ovviamente, per le consegne si affidano ai riders. La chiusura dei negozi, infatti, inevitabilmente crea incrementi in altri settori, tra cui quello delle consegne”.
“La Cgil”, aggiunge, “da tempo sta cercando un confronto con questi operatori, per porre l’attenzione sui diritti e sui doveri. Stanno diventando un esercito, senza che vi siano protezioni sociali. Prima erano solo ragazzi che cercavano un lavoretto per pagarsi gli studi, ora tra i riders ci sono anche adulti che perdono il lavoro. Sono di fatto dei fantasmi nascosti, ma che esistono. Spesso lavorano in condizioni contrattuali particolari e non hanno nessun tipo di copertura. In particolare, in questo momento, sono esposti a turni di lavoro che aumentano costantemente e anche a rischi in termini di salute. In tal senso servirebbero verifiche”, conclude il segretario della Camera del Lavoro di Pescara. Aumentano, inoltre, segnala la Cgil, i lavoratori nel settore della vigilanza non armata, in tutte quelle attività, come i supermercati, in cui c’è bisogno di contingentare e gestire l’accesso dei clienti.