Pescara. “È stupefacente che il Cda presieduto da Giovanna Brandelli non abbia sollevato dubbi sugli incarichi dirigenziali dell’ingegnere Lorenzo Livello”.
Con queste parole Corrado Di Sante, segretario provinciale di Rifondazione comunista, e Barbara Toppi, consigliera comunale di Manoppello, attraverso una nota, annunciano una segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e al responsabile anticorruzione dell’Aca Tony Castricone, in merito agli incarichi ricoperti da Lorenzo Livello nell’ambito dell’azienda acquedottistica pescarese.
“L’attuale dirigente tecnico e vicedirettore dell’Aca, Lorenzo Livello, con l’accantonamento di Bartolomeo Di Giovanni, erediterà anche le funzioni di direttore generale. Livello lo scorso anno ha riportato una condanna in primo grado a 3 anni, con interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, nel processo per tangenti e appalti truccati nato dall’inchiesta Shining Light, e una condanna ad un anno e 4 mesi per il reato di adulterazione o contraffazione di sostanza alimentari in riferimento all’acqua, in un altro procedimento. Certamente non c’è da stupirsi di queste scelte, in un Cda nel quale siede ancora Donato Di Matteo, ex consigliere regionale del Pd e presidente dell’Aca fino al febbraio 2005, il quale ebbe bellamente a dichiarare di non leggere le lettere indirizzate al suo ente, con le quali, già nel 2004, Arta e Asl allertavano il gestore acquedottistico presieduto da Di Matteo della contaminazione dei pozzi Sant’ Angelo, situati a valle del polo chimico di Bussi, chiusi ad agosto del 2007 solo grazie al commissario Goio e alle mobilitazioni di Forum H2o e Rifondazione”.