Pescara.”L’incendio che ha devastato la Pineta dannunziana, la nostra pineta e nostro simbolo, non era stato ancora domato, in tantissimi erano in strada coi secchi d’acqua, quando al Comune sono cominciate ad arrivare da più parti le offerte di aiuto per far rinascere la riserva. La risposta dei pescaresi è stata commovente. Vi ringrazio tutti. Ripartire presto e ripartire bene è il nostro obiettivo”. Lo afferma, in un video sui social, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, che annuncia l’apertura di un conto corrente per raccogliere le donazioni e lancia un appello in tal senso, con l’obiettivo di “far rinascere insieme la Pineta dannunziana”. Nel parlare di “un dranmma che ha colpito tutta italia e che rappresenta un danno generazionale, fisico e morale per ciò che rappresenta la nostra pineta”, il primo cittadino sottolinea che “stiamo lavorando senza respiro per far risorgere il nostro gioiello ambientale, umiliato e sfregiato, forse da un gesto criminale”.
Per coordinare gli aiuti, il Comune ha deciso di aprire un conto corrente in cui “confluiranno le donazioni già annunciate, alcune delle quali persino di importo considerevole. Di ogni centesimo speso – prosegue Masci – sarà dato conto nella più totale trasparenza di gestione. Ci sono benefattori che hanno scelto l’anonimato e anche questo va a loro onore. Facciamo rinascere insieme la Pineta dannunziana. E allora – conclude il sindaco – potremo dire tutti con orgoglio, come Gabriele d’Annunzio, ‘io ho quel che ho donato'”.
Il conto è intestato al Comune di Pescara. L’iban per le donazioni è IT11Q0542404297000050000340. La causale ‘Rinascita Pineta dannunziana’. Anche il Comune di Città Sant’Angelo (Pescara) ha deciso di effettuare un’offerta per la causa. La cira raccolta, annuncia l’ente, sarà versata sul conto. “La Pineta dannunziana – afferma il sindaco, Matteo Perazzetti – è un luogo al quale siamo tutti affezionati e soprattutto è un luogo simbolo dell’Abruzzo. Grazie a Gabriele d’Annunzio, la pineta è conosciuta in tutta Italia per la sua bellezza, la sua ubicazione ad un passo dal mare. Per cui andava fatto questo gesto”.