Pescara. I sostituti procuratori Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, hanno firmato la richiesta di processo per i quindici indagati dell’inchiesta La City. Undici, fra cui l’ex sindaco Luigi Albore Mascia e l’ex assessore comunale, Marcello Antonelli, dovranno rispondere di concorso in abuso d’ufficio, e quattro, con in testa l’imprenditore Marco Sciarra, legale rappresentante della società Iniziative Immobiliari Abruzzese (coinvolto insieme al costruttore Giovanni Pagliarone e ai due direttori dei lavori, Carlo Galimberti e Mario D’Urbano), accusati di concorso in abuso edilizio. Al centro dell’inchiesta la variazione di destinazione d’uso deliberata dalla giunta Mascia. In quella zona non avrebbero mai potuto trovare posto uffici pubblici della portata di quelli regionali. L’Enac aveva infatti ampliato il cono di rischio per la vicinanza all’aeroporto. Ma nonostante tutto, quella variazione venne deliberata. Sciarra e gli altri, secondo la procura, avrebbero conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente immediatamente all’edificazione del progetto costruttivo e da ultimo al conseguimento del favorevole esito della procedura pubblica selettiva avviata dalla Regione Abruzzo per l’ottenimento in locazione ed opzione di acquisto della nuova sede della Regione. Che tradotto in soldi vuol dire un canone annuo di un milione e 700 mila euro e prezzo di acquisto di 42 milioni di euro. Di abuso d’ufficio, insieme all’ex sindaco Mascia e all’ex assessore Antonelli, devono rispondere anche Antonio Sorgi, Pierluigi Caputi, Mario Pastore, Carla Mannetti, Gaetano Silverii, Emilia Fino, Lanfranco Chiavaroli, Enrico Iacomini e Gaetano Pepe: dirigenti comunali e componenti della commissione tecnica regionale per la scelta dell’immobile dove sistemare gli uffici regionali.
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