L’Aquila. “L’Aquila vuole realmente essere “Città Europea dello Sport 2022”? Il riconoscimento ottenuto è motivo di orgoglio per tutti gli aquilani, ma occorre un maggior impegno affinché assuma un reale significato di cambiamento. Voglio dire che importante regista e protagonista di questo percorso deve essere l’Ente Locale: occorre un concreto impegno del Comune nel promuovere lo Sport come “valore” fondamentale, sia per lo sviluppo dell’immagine della città, sia per integrare il progetto sportivo in uno scenario più vasto di azioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.
Lo scrive in una nota alla stampa Gianni Padovani, membro direzione nazionale PSI.
“È necessario farlo con politiche ed obiettivi concreti, al di là dei proclami ai quali spesso segue, purtroppo, il poco di fatto. Strategie ed obiettivi che devono essere chiaramente esplicitati in un “Piano strategico per lo Sport”, un percorso che deve essere ‘guidato’ dal Comune, per raggiungere obiettivi realistici e rilevanti, entro tempi definiti e con il conforto delle necessarie risorse. Un percorso che non può prescindere dal continuo confronto con l’ampio articolato sociale cittadino, interno al mondo dello sport ma pure esterno, per integrare le decisioni puntuali sulle discipline sportive in un quadro coerente di sviluppo della Città Capoluogo.
Un confronto ampio con i cittadini, con le associazioni, con gli enti di promozione sportiva, le scuole, le imprese del comprensorio e la valutazioni dei fabbisogni, sono queste le priorità da cui far discendere le linee di indirizzo della politica sportiva della città, se vogliamo veramente fare dello sport una forte opportunità di crescita sociale e sviluppo economico. Lo sport come veicolo di “marketing urbano”, con l’individuazione di percorsi di valorizzazione in sinergia con il turismo per favorire attrazione di investimenti e creare un territorio fertile allo sviluppo. Un Piano Strategico perché lo sport è molte cose: veicolo di inclusione sociale, miglioramento della salute della qualità della vita, benessere di comunità, fattore di promozione territoriale, sviluppo economico e altro ancora.
Soltanto il pieno coinvolgimento dei corpi intermedi può consentire di raggiungere l’obiettivo dello sviluppo anche attraverso lo sport, contrapponendo l’idea di partecipazione attiva a quella di cittadinanza passiva e di mera fruizione. Deve essere il mondo dello sport ad individuare direttamente, e non solo mediante organi meramente consultivi, le linee della politica sportiva comunale! Gli enti pubblici territoriali, le aziende ed enti finanziatori, gli enti di promozione sportiva, il Coni, le associazioni, gli istituti scolastici, il mondo del turismo, i singoli cittadini devono essere chiamati a condividere i processi decisionali mediante la presenza di loro rappresentanti.
Lo Sport, con la S maiuscola, deve essere la molla per la ricostruzione dei sentimenti delle persone, per il rilancio di un tessuto sociale frammentato e ferito dai momenti difficili che viviamo. Oggi lo Sport, quello fatto nei territori, è un fenomeno sociale ed economico di primaria importanza, risultando in assoluto lo strumento migliore per educare, formare, favorire l’integrazione e la solidarietà, in grado di guardare con attenzione i più giovani e rivolgersi all’età matura. Lo Sport deve essere un collante sociale da cui ricominciare. Bisogna concepirlo come una cosa seria e non come un passatempo! Guardare ad un nuovo ruolo delle politiche sportive, al pari delle politiche culturali e turistiche. Lo Sport è cultura, diffondere la cultura dello Sport significa impegnarsi quotidianamente, perché esso sia una priorità e sia ovunque supportato, al fine di svolgere veramente una funzione sociale.
Occorre davvero un cambio di mentalità e di passo, sono necessarie scelte coraggiose attraverso politiche sportive che guardino al futuro e all’Europa. Solo allora L’Aquila potrà essere veramente la ‘Città Europea dello Sport'”!