Pescara. L’artivista milanese, in trasferta a Pescara, Cristina Donati Meyer, ha affisso oggi in pieno centro a Pescara, rispettivamente in via Trieste, angolo via Siena e in via Umbria, angolo via Siena, due grandi opere di street art. L’artista è nota, tra l’altro, per l’intervento artistico sulla statua di Montanelli a Milano e per l’opera (sempre in via Trieste, a Pescara, lo scorso anno), su Matteo Salvini, allora ministro degli Interni, che giocava in spiaggia con i rubli russi.
“Love is love”, rappresenta due ragazzi che si baciano, con l’intento anti omofobo, di non lasciar cadere nell’oblio il gravissimo episodio della violenta aggressione a due ragazzi, avvenuto a Pescara lo scorso giugno, nei pressi della nave di Cascella, sul lungomare, quando un gruppo di 7 ragazzotti si scagliò contro i giovani fidanzati.
“L’amore è amore e non ammette discriminazioni di genere, sesso o etnia”, spiega Cristina Donati Meyer, “l’amore va sempre rispettato. In questo Paese le aggressioni omofobe a danno di ragazzi e ragazze sono in preoccupante aumento, fomentate da una politica di odio e discriminazione, da prelati medioevali e da politicanti a caccia di voti reazionari. Se dei ragazzotti aggrediscono una coppia solo perché omosessuale, il problema è di tutti noi, è di civiltà. Ma quelli sono ignoranti e squadristi inconsapevoli. Molto più grave è se, invece, l’omofobia arriva dalle istituzioni, come il Consiglio comunale di Pescara e il suo Sindaco che non hanno voluto approvare una mozione di condanna dell’accaduto”.
“Le bagnanti ai tempi del Covid”, rivisita invece, l’opera di Picasso del 1907. “Le bagnanti” hanno tutte la mascherina. Con questa opera l’artivista Donati Meyer, vuole ricordare, al popolo dei vacanzieri, senza allarmismi e senza sottovalutazioni, che il Covid19 non è stato ancora sconfitto e che occorrerebbe una certa cautela, anche nelle diverse ordinanze regionali e anche in regioni dove il virus ha colpito molto meno che in Lombardia, come l’Abruzzo. Le giunoniche e naturali forme delle “bagnanti”, suggeriscono, inoltre, che ogni corpo è adatto alla spiaggia e alla “prova costume”, ignorando gli stereotipi maschili e maschilisti che vorrebbero le donne tutte anoressiche e rispondenti a canoni “pubblicitari”.