Pescara. Nel 2020 sono state presentate 26.963 domande d’asilo, con un calo del 39% rispetto al 2019, quando ne erano state registrate 43.783.
Le domande esaminate sono state 41.753: ben il 76% i dinieghi, solo l’11,8% di riconoscimenti dello status di rifugiato, 10,3% sono stati i beneficiari di protezione sussidiaria, 1,9% i beneficiari di protezione speciale. Un tasso di protezione totale in calo del 12% rispetto al 2018, ovvero prima dell’entrata in vigore dei decreti sicurezza (avvenuta nel mese di ottobre).
È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2020 del Consiglio Italiano per i Rifugiati, il quale spiega che alle difficoltà della pandemia, si è aggiunto l’inasprimento della legislazione italiana che ha limitato le possibilità di protezione per
i richiedenti asilo e rifugiati, “complicando i nostri interventi di tutela e integrazione”.
Una situazione che dal punto di vista normativo, sottolinea il Cir, è “decisamente migliorata solo dopo la riforma dei decreti sicurezza (DL 130/2020) auspicata dalle associazioni di tutela e finalmente avvenuta a dicembre 2020”. Alla difficoltà della pandemia, si sono quindi sommate quelle prodotte dall’improvvisa condizione di irregolarità di molte
persone che cercavano protezione in Italia.
“I nostri interventi si sono quindi modellati – spiega il Cir – su un contesto del tutto imprevedibile e hanno cercato di dare risposte concrete a bisogni sempre più impellenti”.
Nel 2020 il Cir ha raggiunto 2.489 persone bisognose di protezione di cui 1.798 adulti, 652 minori stranieri non
accompagnati e neo-maggiorenni, 48 vittime di violenza e contribuito alla formazione e sensibilizzazione di 438 operatori, tutori e persone. Nei suoi centri il Cir ha accolto 395 persone di cui 273 adulti e nuclei familiari, 97 minori e 25 vittime di violenza.
“Abbiamo garantito assistenza legale, accompagnamento sociale e orientamento al territorio con sportelli informativi finanziati attraverso convenzioni con gli Enti locali e nell’ambito di specifici progetti- spiega il Cir – in sei regioni italiane – Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Calabria, Puglia e Sicilia – a 824 persone. Abbiamo garantito 3.406 interventi di assistenza. Siamo intervenuti in favore dei lavoratori migranti stagionali nel Salento fornendo consulenza legale a 90 persone nel campo istituzionale di Nardò”.