Pescara. Le società sportive Club Aquatico Pescara, Gollum Climbing e Swim Action, danneggiate dalla prolungata chiusura dell’impianto sportivo Le Naiadi di Pescara, hanno scritto una lettera alle istituzioni per chiedere di “trovare il modo più rapido e più funzionale per fare riaprire la struttura sportiva”.
C’è ad esempio il Club Aquatico Pescara che sta per disputare i play off di pallanuoto maschile di serie B senza
avere una sede per la preparazione e per le partite. Le associazioni sono pronte a manifestare con oltre 600 atleti
davanti al Comune di Pescara per chiedere un confronto pubblico fra utenza sportiva, Regione Abruzzo e
Comune nel nome dello sport, unica ancora di salvezza e certezza futura per Le Naiadi. “Il Comune, invece di
essere una garanzia per una rapida riapertura – dicono i rappresentanti delle associazioni – sta di fatto ponendo
un freno alle soluzioni delineate tramite un project ventennale, viste le mancate competenze al suo interno che
andrebbero reperite mediante lunghe procedure di evidenza pubblica. L’impianto ha bisogno di immediati e
cospicui investimenti che in nessun caso possono essere garantiti, nei tempi richiesti, da una gestione pubblica.
Ogni giorno che passa, le condizioni stesse della struttura si deteriorano sempre più e potrebbero non rendere
più sostenibile alcuna azione da parte di un privato che rischia i propri capitali. Ricordiamo che le associazioni
sportive che chiedono a gran voce la riapertura delle Naiadi sono portatrici di numeri di centinaia, se non
migliaia di atleti tesserati e delle loro famiglie, tra cui molti atleti di interesse nazionale che sono costretti a
girovagare da mesi per potersi allenare. Siamo convinti che il project di Pomilio, proprio grazie alle
caratteristiche di lunga durata e di investimenti, abbia tutte le carte in regola per fare della struttura il fiore
all’occhiello per tutti quei ragazzi che vogliono fare sport, in particolare sport agonistico”.
Il commento del consigliere regionale Antonio Blasioli (Pd)
Basta intrighi di palazzo. Basti liti tra partiti. Basta prese di posizione pubbliche contrarie alle decisioni assunte con delibere di giunta regionale dagli stessi partiti che erano presenti e partecipi.
Le Naiadi vanno riaperte perché la prolungata chiusura dell’impianto sta comportando un deterioramento delle strutture e le associazioni sportive, come il Club Acquatico Pescara, Swim Action e Gollum climbing, dichiarano a gran voce oggi sulla stampa l’impellente necessità di quegli spazi per le loro attività – voglio ricordare solo che il Club Acquatico Pescara deve affrontare i playoff di pallanuoto maschile serie B e non ha una sede né di allenamento né per disputare le partite!
Pescara, Montesilvano e l’intera provincia hanno il diritto di disporre di una struttura natatoria di altissimo livello e Pescara non può perdere un altro presidio sportivo e di attrazione turistica, come le Naiadi, per un’altra estate.
Quello che ci sconvolge, soprattutto, è la perdita economica che la Giunta regionale si sta consentendo: c’è una società che ha partecipato al Bando pubblico che si è classificata terza ed è la prima in graduatoria che potrebbe assumere la gestione provvisoria delle Naiadi e garantire la riapertura dell’impianto entro 20 giorni; se è vero, come si legge pubblicamente, che questa società ha già dato la disponibilità alla riapertura entro questi termini e sarebbe disposta a versare il canone di € 36.000 annuali, mi chiedo come sia possibile cincischiare ancora in guerre intestine e non consentire la riapertura immediata delle Naiadi che assicurerebbe l’immediato accesso in struttura delle associazioni e degli atleti, degli utenti privati, la manutenzione delle strutture che rischiano il deterioramento per abbandono, un canone annuale alla Regione Abruzzo e soprattutto, una soluzione che garantirebbe i posti di lavoro che vanno prioritariamente salvaguardati.
Occorre riaprire senza perdere altro tempo.
Mi chiedo, inoltre, come sia possibile che le forze politiche che siedono in Giunta e che hanno votato una Delibera di Giunta con cui si revocava la precedente proposta di project financing (su cui non mi dilungo riguardo l’enorme ritardo prodotto dalla giunta regionale all’impianto natatorio delle Naiadi, perdendo tempo e facendo in modo che arrivasse la pandemia e quella offerta iniziale di 10 milioni di euro fosse revocata), abbiano dato il proprio benestare a una nuova proposta di project, che nel frattempo è stata presentata, e adesso si schierino contro quel project che è stato oggetto di lavoro, per mesi, da parte degli uffici regionali dello sport.
Queste posizioni politiche, che semmai avrebbero dovuto essere avanzate prima, non sono assolutamente conciliabili con il diritto, perché sono decisioni prese dalla giunta e in questo momento c’è chi si è offerto formalmente a gestire provvisoriamente la struttura in attesa del project, e sono contro l’interesse pubblico, perché qualsiasi altra soluzione, diversa da quella di chi nel frattempo si è reso disponibile alla gestione, comporterebbe molto più tempo per essere attuata e ulteriori esborsi economici da parte della Regione.
Lo sport è un diritto, è salute e prevenzione. Non devono essere i lavoratori né i cittadini a dover pagare le incongruenze decisionali dei partiti di centrodestra in Regione Abruzzo.