Pescara.
Naiadi: incontro sindacati-lavoratori su riapertura
Chieste risposte a Regione anche su contributo economico
Pescara. Sembrano esserci spiragli per la riapertura delle piscine ‘Le Naiadi’ che avevano chiuso i battenti in conseguenza dei DPCM del Governo che avevano imposto lo stop alle attività sportive. La disponibilità del direttore generale Nazzareno Di Matteo è emersa anche questa mattina nel corso di un incontro organizzato con i lavoratori e collaboratori della struttura e i sindacati. Il responsabile della manutenzione delle Naiadi, Giovanni Pietrantonio, ha spiegato come la struttura sia in grado da un punto di vista tecnico di poter da oggi già tornare alla operatività.
“Le piscine sono pronte dopo la manutenzione fatta regolarmente. Le spese per riaprire l’impianto almeno agli agonisti ammonterebbero a 30mila euro mensili e le entrate a 20mila. Per questo l’obiettivo è sulla Regione per avere un contributo e far sì che non si vada sotto. Da ottobre – spiega Pietrantonio – però voglio ricordare che per noi lavoratori in cassa integrazione, non è arrivato ancora nulla”.
Alla presenza di una trentina di maestranze, all’incontro hanno partecipato anche i sindacati. Guido Cupido segretario regionale della Slc Cgil: “Il momento è particolare e difficilissimo. L’incertezza è legata anche ai DPCM e oggi sembra chiaro che al contrario di come si pensava, il 16 gennaio prossimo, palestre e piscine non riapriranno. Non c’è una data sulla ripartenza e questo ovviamente non ci agevola. Bisogna lavorare e lo stiamo facendo per capire come riaprire Le Naiadi e per questo bisogna ragionare, e lo stiamo già facendo, con Regione, gestore e lavoratori e collaboratori. Bisogna capire quali sarebbero le capacità economiche per poter riaprire la struttura sportiva”.
“Riaprire però in queste condizioni, ovvero solo agli agonisti – spiega Cupido – poi non permetterebbe a tutti i lavoratori e collaboratori di tornare a lavorare, e in questo caso potrebbe essere prevista una turnazione del lavoro. Oggi però i lavoratori e i collaboratori sportivi sono ancora una volta l’anello debole del sistema. Un altro discorso è poi quello relativo al bando. Se non avremo però risposte dalla Regione che al momento non ha dato, siamo pronti alla mobilitazione e a manifestazioni forti sotto alla sede della Regione”.