Pescara. “Giù le mani dal Parco Nord di Pescara. Ancora una volta si prova a reintrodurre il cemento su aree vincolate a verde pubblico”. Lo afferma il Partito della Rifondazione comunista, che definisce come “una truffa” il Masterplan, perché “stravolge il piano regolatore per favorire privati”. La zona in questione è l’area verde che si trova nella zona Nord di Pescara, al confine con Montesilvano, tra la pineta e la strada parco. Il punto della situazione è stato fatto oggi nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il segretario nazionale del partito, Maurizio Acerbo, e quello provinciale, Corrado Di Sante.
“Quando fui eletto nel 1990 in consiglio comunale, cominciò l’esame del piano regolatore e
qui era prevista una fila di palazzi” spiega Acerbo. “Facemmo una battaglia durata anni finché nel 2003, con la variante, l’area fu vincolata a verde. I costruttori, proprietari dei terreni, fecero causa e persero sia al Tar che al consiglio di Stato. Il Comune stravinse. L’ente non è neanche tenuto a espropriare i terreni. I proprietari devono lasciarli aperti e puliti”.
“Abbiamo la percezione” affermano Acerbo e Di Sante “che il Masterplan sia stato architettato per
metterci dentro il cemento. Si inventano ‘diritti edificatori’ inesistenti e un ridicolo ‘atterraggio’ di volumi edificatori in area verde. E’ giusto lanciare l’allarme. Invitiamo cittadini e associazioni a mobilitarsi contro questo imbroglio e il sindaco Masci a verificare cosa combinano i suoi. Abbiamo presentato le nostre osservazioni al Masterplan, un’operazione inventata per coprire il tentativo di riproporre il solito accordo di programma già bocciato altre volte” concludono.