Pescara. Viene infine confermata la protesta del comitato di docenti, personale, famiglie studenti del Liceo Marconi di Pescara che si battono e protestano a gran voce in difesa della propria scuola.
In particolare sono due i punti oggetto di contestazione: l’inaccettabile proposta di smembramento della scuola da parte della Provincia di Pescara, covata secondo i protestanti in “3 mesi di segreto”; un “abuso di un finanziamento per la riqualificazione trasformato in un progetto di demolizione di un’ottima scuola per costruire scatoloni pseudo industriali”.
Si rivendica inoltre la fine dello “spezzettamento” del Marconi su 6 sedi (5 per aule +1 per uffici, senza palestre, biblioteca, laboratori, servizi e aule speciali…) e si urla un forte “No” alla “demolizione del Marconi, da ristrutturare non da demolire per realizzare dei capannoni industriali, pericolosi ed energivori, privi di funzionalità educativa”. Inoltre dicono che “è stata denunciata alla magistratura e agli organi di controllo, da alcuni docenti e tecnici, il cambio del finanziamento ottenuto, da parte della Provincia, da riqualificazione dell’esistente a demolizione e ricostruzione di un nuovo edificio, tra l’altro parziale e inadeguato al ruolo di spazio educativo”.
“Ci sono soluzioni alternative per salvare il finanziamento e l’edificio esistente del Liceo Marconi”, dichiarano, “se i politici non sono un grado di assumere su di sé la responsabilità di una soluzione coraggiosa e mediata sarà la magistratura a valutare le nostre denunce”.