Pescara. Da ieri in via Ferrari a Pescara, in corrispondenza dell’ingresso alla terza galleria della stazione ferroviaria, c’è una targa commemorativa in memoria di Anna Carlini, la donna di 33 anni che fu trovata morta lì il 30 agosto 2017. Dopo l’avviso di chiusura delle indagini da parte della Procura di Pescara, due romeni sono indagati per omicidio. La posa della targa in marmo scaturisce dall’istanza presentata un anno fa dal consigliere della Lega Vincenzo D’Incecco e fatta propria dal Consiglio Comunale e dalla Giunta, seguendo la volontà dei famigliari della donna.
“Siamo qui a ricordare questa ragazza che è andata via troppo presto”, ha spiegato il sindaco Marco Alessandrini, “ma anche a essere qui per dire e ribadire tutti insieme che dobbiamo essere uniti a combattere la violenza sulle donne e i femminicidi. Isabella Martello, sorella di Anna Carlini, e che era anche la tutrice di Anna chiede che sia onorata la scomparsa della sorella: “Aspettiamo giustizia da un anno e mezzo. Non posso più credere che mia sorella non c’ è più e chi l’ha uccisa è libero. Basta con i silenzi vogliamo l’estradizione di chi è colpevole. Stiamo attendendo un eventuale rinvio a giudizio perché chi ha sbagliato deve pagare. Chiediamo alle istituzioni di restar con gli occhi aperti”.
“A quanto ci risulta è stata depositata la richiesta di avviso di conclusione delle indagini”, ha raccontato l’avvocato della famiglia della vittima, Carlo Corradi, “tecnicamente sarebbero scaduti anche secondo il codice i termini perché i due indagati possano esercitare le loro facoltà. Non mi risulta che i due abbiano chiesto di essere sottoposti a interrogatorio. Ricordo che dei due indagati, uno è latitante e l’altro irreperibile. Il latitante risulta anche gravato da una misura cautelare e a quanto sembra, si trova in Romanì, ma per problematiche tra ordinamenti di Italia e Romania questa persona non può essere estradata. L’occasione di oggi mi permette di ricordare che il Ministro è già stato informato con una interpellanza parlamentare”.