Pescara. A seguito degli eventi che hanno visto come protagonista e vittima il liceo classico D’Annunzio, arrivano le parole di solidarietà al dirigente e ai colleghi insegnanti da parte di un altro istituto del Pescarese, il liceo scientifico Leonardo da Vinci, che secondo le ricostruzioni sarebbe il liceo di provenienza dei colpevoli del raid.
“Esprimo tutta la mia costernazione di fronte all’accaduto e la mia più profonda solidarietà alla collega del liceo classico D’Annunzio, professoressa Antonella Sanvitale, alla comunità scolastica
intera e alle famiglie”, annuncia la preside Nora Ruggieri, “il fatto è stato condannato anzitutto dagli studenti del liceo scientifico Da Vinci, offesi in prima persona che alcuni compagni si siano comportati in modo così vergognoso. C’è la condanna da parte delle famiglie degli studenti che, assieme alla scuola, contribuiscono ogni giorno alla crescita formativa dei ragazzi. Il Consiglio di Istituto e il personale scolastico condannano il gesto che, seppure qualcuno potrebbe (o vorrebbe) derubricare come ‘bravata’, costituisce un fatto gravissimo”.
“Il sano campanilismo tra gli studenti di scuole diverse”, dichiara la dirigente in una lunga nota dove lungi dall’essere apologetica condanna fermamente il comportamento dei suoi alunni, “si può esprimere durante le gare di Debate, gli Hackathone, le Olimpiadi e tutte le occasioni che aiutano i ragazzi a migliorare e ad esprimere il loro potenziale. Per nessuna ragione si possono accettare comportamenti che, oltre a danneggiare il patrimonio pubblico e offendere la memoria storica di una intera nazione, rovinino l’immagine di una comunità educante che, con resilienza e impegno, lavora ogni giorno in sinergia per raggiungere gli obiettivi più elevati”.
“Qualcuno, purtroppo, ha utilizzato la ritrovata libertà”, aggiunge la dirigente Ruggieri, “per offendere la propria scuola e le proprie famiglie, deturpare un bene pubblico infangando un’altra comunità educante, denigrare la memoria del popolo italiano e, di fatto, calpestare la nostra Costituzione. Il fatto che ad usare male la libertà siano stati dei ragazzi liceali rende la questione ancora più grave. Si tratta di ragazzi che, per l’età raggiunta, dovrebbero conoscere le regole del vivere civile, aver maturato una conoscenza del passato e del presente, saper discernere ciò che è corretto da ciò che non lo è. Eppure è bastato poco perché un gruppo di liceali si riunisse, andasse a cena con felpe realizzate appositamente per l’occasione, si riversasse per le strade della nostra Pescara e, tra insulti e apologia al fascismo, vandalizzasse una scuola. Come se ciò non bastasse, nell’era dell’onnipresenza costante sui social, del ‘posto dunque esisto’, i ragazzi hanno divulgato il video e le foto della serata. Ci siamo interrogati tutti su cosa sia andato storto, come sia stato possibile che, nonostante il lavoro quotidiano che svolgiamo con i nostri figli e studenti, si sia arrivati ad un’azione così meschina ma il fatto rimane e va fermamente condannato”.