Pescara. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pescara hanno arrestato i presunti autori di quattro rapine messe a segno ad agosto, in alcune farmacie del capoluogo adriatico. Le indagini della polizia hanno consentito di identificare tre persone che a vario titolo, avrebbero avuto un ruolo nei colpi del 9, 15, 18 e 20 agosto, quando un individuo armato si era fatto consegnare gli incassi delle farmacie Di Giamberardino e Tiburtina, non riuscendo invece a consumare un’altra rapina presso la farmacia Zenobii per l’improvvisa reazione del titolare. Nei confronti di due indiziati è stato eseguito questa mattina il provvedimento restrittivo emesso dall’autorità giudiziaria. Una terza persona è stata indagata in stato di libertà.
I due indagati per le rapine in farmacia sono Vincenzo Camplone, 52 anni e Alessandro Di Rosa (37), entrambi pescaresi, che
devono rispondere del reato di rapina, per alcuni colpi commessi ad agosto e che crearono allarme sociale. I due uomini, sono stati destinatari della misura degli arresti domiciliari, richiesti dal Pm che ha coordinato le indagini, Silvia Santoro ed emessi dal Gip del Tribunale di Pescara Elio Bongrazio. Di Rosa, ricoverato in ospedale, è ai domiciliari, presso il Santo Spirito. Di Rosa, secondo le risultanze investigative, sarebbe stato l’autore delle rapine commesse il 9 agosto alla Farmacia Di Giamberardino di via del Santuario, della tentata rapina del 15 agosto alla Farmacia Zenobi di Piazza S. Francesco quando il titolare reagì mettendo in fuga il malvivente, e del 18 e 20 agosto alla Farmacia Tiburtina. Camplone avrebbe invece partecipato solo alla tentata rapina del 15 agosto alla Farmacia Zenobi.
La svolta delle indagini, dopo la visione delle immagini delle telecamere, è arrivata il 21 agosto quando Di Rosa, andato a fare acquisti nuovamente presso la Farmacia Tiburtina, è stato individuato e riconosciuto dal titolare della farmacia. Per questo la Polizia si è presentata poi nella sua casa dove ha trovato e sequestrato un coltello a serramanico, le calze collant usate per travisarsi e la bicicletta da donna usata per fuggire. Di Rosa, messo alle strette, alla presenza del suo difensore, ha reso poi ampia confessione. Per la rapina del 9 agosto risulta indagata in stato di libertà una terza persona su cui sono in corso ulteriori accertamenti.