Pescara.”C’era si ieri gente sulla riviera e l’ho notato anch’io, ma devo dire che non vi erano assembramenti di persone e il distanziamento sociale era rispettato. Noi dobbiamo calcolare che sulla riviera e in prossimità della riviera di Pescara vivono almeno 60mila persone che per 53 giorni sono state chiuse in casa anche perché io come sindaco ho fatto ordinanze più restrittive, ma non potevo continuare a costringere i cittadini a casa se potevano, attraverso i Decreti Conte uscire sotto casa e farsi una passeggiata”. Queste le parole del primo cittadino di Pescara Carlo Masci in merito alla presenza massiccia della popolazione nella giornata di ieri sulla riviera del capoluogo adriatico.
“E poi mi preme dire una cosa”, ha aggiunto Masci,”le riviere sono state sempre aperte, ma chiuse solo due giorni a Pasqua e il 25 aprile e dovevano essere chiuse ieri 1 maggio, ma questo provvedimento ho ritenuto di non doverlo fare perché non volevo costringere i pescaresi a subire una ulteriore chiusura prevista solo per Pescara quando il Decreto Conte prevedeva di uscire sotto casa per fare una passeggiata”.
“Dobbiamo capire che comunque bisognerà tornare pian piano ad una vita quasi normale”, ha sottolineato, “rispettando il distanziamento sociale ed evitando gli assembramenti perché questo è il messaggio che ci arriva dal governo. Vorrei ricordare che le ordinanze fatte da questo comune in questi 53 giorni sono state tutte più rigide rispetto a quelle del Governo perché dovevamo tutelare la salute dei cittadini della nostra città. Oggi che i dati ci confortano ci allineiamo alle prescrizioni e indicazioni del Governo Conte. Ora siamo al punto di svolta perché come noto fra due giorni partirà la fase 2”.