Pescara. Nuovi guai per Daniela Lo Russo, nota come “lady Coumadin”, la donna di origini pugliesi residente a Pescara condannata in primo grado a 13 anni e 8 mesi di reclusione per il tentato omicidio del marito, al quale somministrava massicce dosi di Coumadin, potente anticoagulante, con la complicità del figlio, condannato a 12 anni e 8 mesi. Nei giorni scorsi la donna avrebbe rubato i fascicoli che la riguardano al Tribunale dell’Aquila – la Corte d’Appello dovrà decidere sul ricorso relativo alla sua condanna – e poco dopo avrebbe bruciato quel materiale lungo la strada verso casa.
Proprio per quell’episodio ieri la donna è stata arrestata dai carabinieri. L’arresto, avvenuto in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale dell’Aquila su richiesta della Procura, è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo di Pescara, agli ordini del colonnello Gaetano La Rocca. I reati contestati riguardano il furto e la distruzione dei fascicoli.
La donna è stata trasferita in carcere. I militari hanno eseguito anche una perquisizione nell’abitazione in cui la donna al momento vive e hanno sequestrato diverso materiale, tra cui un telefono cellulare in cui c’erano le fotografie del materiale poi bruciato. La donna ha fatto parlare di sé in più occasioni: la scorsa estate, alle ultime battute del suo processo, posizionò cinque finti pacchi bomba davanti ad alcuni uffici di Pescara, tra cui Tribunale e Comando dei Carabinieri, e davanti al portone del magistrato che sosteneva l’accusa, cui era indirizzato anche un messaggio minatorio.
Proprio per questo, dell’inchiesta a suo carico si occupa la Procura di Campobasso. Qualche settimana fa, inoltre, alla donna è stato notificato il provvedimento di sequestro di un immobile che sarebbe provento di una truffa ai danni di un imprenditore di Pescara.