L’Aquila. La Corte di Appello dell’Aquila ha respinto il ricorso della Regione Abruzzo,” confutando tutte le osservazioni mosse alla sentenza di primo grado” e ribadendo che la decadenza del dg della Asl di Pescara, Armando Mancini, era “totalmente immotivata, anche nel merito, cioè il raggiungimento degli obiettivi, condannando nuovamente la stessa Regione”. Lo rende noto lo stesso Mancini.
“Il 2 ottobre 2019 – ricorda i fatti Mancini – il Presidente della Giunta Regionale Marsilio mi dichiarava
decaduto dall’incarico di Direttore Generale della Asl di Pescara. Il 24 settembre 2020, il Tribunale di Pescara
accertava la illegittimità della mia decadenza da dg della Asl di Pescara e condannava la Regione Abruzzo al
risarcimento del danno: contro la sentenza la Regione proponeva appello”.
Parlando della decisione di secondo grado Mancini sottolinea che “si tratta di una sentenza esecutiva ed estremamente chiara: non vi erano motivi reali, nell’ottobre 2019, per dichiararmi decaduto dall’incarico che stavo svolgendo e che sarebbe dovuto terminare tre mesi fa, in marzo 2021”.
“All’epoca della mia ‘dismissione’, circa 20 mesi fa – ricorda tra le altre cose Mancini – i lavori del Distretto Sanitario di Pescara SUD erano in fase avanzata e dovevano essere terminati totalmente entro il 2020. Il Nuovo Pronto Soccorso era terminato anche nella impiantistica e bisognava iniziare con gli arredi e le apparecchiature (non era ipotizzabile, ovviamente, la necessità di una seconda “camera calda” per il Covid). I lavori per l’Ampliamento dell’Hospice, con raddoppio dei posti, erano stati aggiudicati ed affidati alla Ditta Elettroidraulica-Sorgentone”.
Secondo Mancini “senza dubbio, il sopraggiungere della pandemia ha creato innumerevoli problemi e distratto forze e risorse umane. E debbo dire che sia il Settore Sanitario che quello degli Uffici Tecnici hanno dato il meglio di sé, con competenza e professionalità di alto livello. A loro va sempre la mia gratitudine. Ma non è possibile ignorare che la Asl di Pescara è stata lasciata senza vertice in un momento in cui era necessaria la massima coesione e rapidità di
governo. E tutto ciò senza un motivo, in modo illegittimo ed ingiusto, come la Corte d’Appello ha ribadito”.
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