Popoli. I militari della GdF di Popoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sequestro preventivo per equivalente, emessa dall’Autorità giudiziaria di Pescara nei confronti di una società operante nel settore delle costruzioni edili con sede nella provincia, operante in ambito nazionale, del loro legale rappresentante e del gestore di fatto.
La misura restrittiva è stata emessa per un totale di oltre 3 milioni di euro a completamento delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Pescara per le quali era già stata disposta la nomina di un amministratore giudiziario per le quote societarie oggetto di sequestro cautelativo.
L’attività d’indagine esperita ha permesso di delineare compiutamente il fenomeno illecito scoperto, attraverso l’individuazione di un sodalizio criminale finalizzato alla commissione di vari reati tributari.
Le Fiamme Gialle di Popoli hanno accertato il modus operandi posto in essere dagli indagati, consistente nella:
- creazione di numerose società – rappresentate da soggetti collegati al dominus del citato sodalizio – con anomale operatività e che, dopo aver svolto la funzione di emissione di fatture per operazioni inesistenti, venivano cedute a prestanome, di fatto irreperibili, tali da rendere difficoltoso la tracciabilità della contabilità e nulla ogni pretesa;
- mancata esibizione di documentazione contabile obbligatoria da parte delle società che hanno emesso le ingenti fatture nei confronti della società oggetto di accertamento, rendendo di fatto impossibile verificare a monte l’effettiva titolarità da parte delle stesse, sia delle attrezzature/impianti che dei materiali oggetto di fatturazione, come anche il reale/eventuale valore commerciale degli stessi;
- emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, attraverso contratti artificiosamente predisposti, con lo scopo principale di creare indebiti crediti IVA, che sono stati compensati in modo tale da non versare alcunché all’Erario.
Sono 8 infatti le ulteriori società individuate in ambito nazionale che, a fronte di sedi legali di fatto irreperibili e di documentazione inesistente, hanno nel tempo generato ingenti costi (nella maggior parte di consulenza e/o prestazioni varie) apparentemente giustificati anche dalla realizzazione di cantieri stradali che, in taluni casi, sono risultati essere anch’essi totalmente inesistenti.
Ad oggi sono state accertate compensazioni di crediti IVA inesistenti per oltre 800mila euro con emissioni e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per oltre 6 milioni di euro.
Complessivamente, sono 5 le persone a vario titolo coinvolte nella vicenda quali responsabili delle 9 realtà aziendali oggetto d’indagine e per le quali l’Autorità giudiziaria competente ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi.