Pescara. Due speleologi rimasti bloccati in una grotta sulla Majella sono stati tratti in salvo dal Cnsas, mentre si sta lavorando per salvare il terzo, che è in una situazione ritenuta seria: i due speleologi recuperati stanno bene. La grotta è stretta e piena d’acqua: si sta lavorando con le idrovore per togliere l’acqua dai sifoni. A dare l’allarme è stata una donna che era fuori dalla grotta e ha perso il contatto con il gruppo, composto da chietini e marchigiani.
I due speleologi tratti in salvo, entrambi di Ancona, sono stati trasportati dal 118 all’ospedale di Pescara per accertamenti. Sono estremamente provati, ma in buone condizioni fisiche. Proseguono, da parte del Soccorso Alpino, le ricerche della terza persona, che sarebbe un uomo di Chieti: le idrovore sono ancora al lavoro per liberare i sifoni dall’acqua. Le attività andranno avanti per tutta la notte. Il gruppo, che tra l’altro aveva allestito un piccolo campo per le esplorazioni, era composta da cinque persone. A lanciare l’allarme sono stati un uomo e una donna che erano all’esterno della grotta e che si sono subito accorti che c’era stata una piena. Hanno così lanciato l’allarme. La zona in questione si trova a circa due chilometri dal centro abitato di Roccamorice, alle pendici della Majella.