Pescara. “Uno scempio avviato senza avvisi e precauzioni per l’incolumità pubblica. Cosa si nasconde dietro tanta urgenza e segretezza?”. E’ quanto si chiedono i consiglieri comunali pescaresi del Movimento 5 Stelle a proposito del taglio degli alberi nella Riserva dannunziana. Gli esponenti pentastellati parlano di lavori “iniziati a sorpresa, senza un vero e proprio allestimento di cantiere, con alberi che cadono su una strada senza cartelli e segnalazioni che impediscano a macchine, ciclisti e pedoni di passare”.
“Siamo subito accorsi sul posto appena arrivate le prime segnalazioni da parte dei cittadini e ci siamo trovati davanti ad una scena surreale”, dichiarano i consiglieri Paolo Sola e Massimo Di Renzo, “la ditta aveva iniziato l’abbattimento degli alberi ancor prima di delimitare completamente l’area con le classiche reti arancioni e di posizionare i normali servizi previsti come ad esempio i bagni chimici per gli operai”.
Il M5s ricorda che “su questi lavori è stata presentata un’interrogazione durante l’ultimo Consiglio Comunale che attende ancora risposta e questa mattina le associazioni ambientaliste hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica ma di fronte alle ripetute richieste di chiarimento l’amministrazione Masci preferisce accelerare i lavori”. Lo svolgimento degli eventi è stato documentato dai consiglieri comunali su alcune dirette pubblicate sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle Pescara.
“Solo quando abbiamo richiesto se fosse stata eseguita la verifica di interesse archeologico dell’area”, afferma la consigliera Erika Alessandrini, “siamo riusciti ad ottenere la momentanea sospensione degli abbattimenti. Stiamo seguendo queste opere da settimane e abbiamo sollevato tantissimi dubbi su opportunità e regolarità delle opere. – aggiungono i consiglieri M5s – Attendiamo impazienti la risposta alla nostra interrogazione urgente depositata durante l’ultimo consiglio comunale e stiamo verificando con i nostri parlamentari la conformità urbanistica del progetto inviato dal Comune per partecipare al bando ministeriale. Ci chiediamo se l’incredibile urgenza con cui sono partiti questi lavori non siano dettati dalla volontà di porre tutti di fronte ad una situazione di fatto da cui non è possibile tornare indietro ed infatti per l’abbattimento di una decina di alberi di alto fusto presenti nella riserva da decenni ormai non potremo fare più nulla”.