Città Sant’Angelo. Si è tenuta ieri in Regione un’importante riunione sul progetto dell’impianto di trattamento fanghi in località Piano di Sacco, nel territorio di Città Sant’Angelo. All’incontro, fortemente sollecitato dal Sindaco Gabriele Florindi e convocato dal Sottosegretario d’Abruzzo con delega all’Ambiente Mario Mazzocca, erano stati invitati i rappresentanti istituzionali dei Comuni del territorio, la Provincia di Pescara ed alcuni portatori di interessi generali quali i comitati civici e le associazioni storicamente interessate all’argomento. Oltre al Comune angolano hanno raccolto l’invito i Comuni di Castilenti, Elice, Picciano, Collecorvino, Castiglione Messere Raimondo e Montesilvano, e le associazioni SOS Territorio, Ripammare e La Nostra Terra. Hanno inoltre partecipato funzionari tecnici della Provincia di Pescara e del Comune di Città Sant’Angelo. “È stato un ottimo e proficuo momento di confronto – dichiara il Sottosegretario – utile per fare un po’ di chiarezza riguardo ad alcune dichiarazioni comparse sulla stampa, ma soprattutto per individuare forme e contenuti per affermare il diritto dei territori di determinare la propria idea di sviluppo. Innanzitutto chiarezza sul piano tecnico, pena il rischio di strumentalizzare, come di consueto, l’adozione di un atto amministrativo certamente suscettibile di essere contestato ma indubbiamente generato dalla situazione in essere dell’area d’intervento nel fatto e nel diritto, sia sotto il profilo ambientale che urbanistico. Rammento, infatti, che il parere reso nei giorni scorsi dal comitato VIA riguarda esclusivamente l’impianto di depurazione delle acque di scarico nel fiume Fino. La piattaforma, l’impianto propriamente detto, è stato autorizzato dalla Regione nel lontano 28 febbraio 2013 (Governo Chiodi). Ho notato che, nelle svariate prese di posizione di questi giorni, tale essenziale elemento conoscitivo non è emerso”.
“Dunque, sul progetto complessivo – continua Mazzocca – il Comitato VIA ha opportunamente specificato nel parere che le previsioni progettuali devono attenersi nei quantitativi e nelle superfici a quelle assentite nel febbraio 2013; ha inoltre evidenziato per inciso la necessità di una verifica (da parte del servizio regionale competente) della attuale efficacia di detto provvedimento, tenendo conto che nel frattempo era intervenuto un atto di sospensione dei lavori da parte del Comune”. “Vorrei inoltre sottolineare – incalza Mazzocca – che l’area è urbanisticamente a vocazione industriale e su questo punto il Comitato VIA non può che attenersi al dato documentale che, peraltro, è di competenza della Provincia di Pescara che, se voleva, nei mesi precedenti il 2013 (Governo Testa) poteva tranquillamente disporre la riclassificazione dell’area, riportandola alla destinazione agricola”. “Pertanto – conclude il Sottosegretario – abbiamo unanimamente condiviso una strategia tesa al puntuale approfondimento delle questioni sollevate, sia sul piano legale ed amministrativo in relazione agli atti sinora emessi, sia sotto il profilo tecnico in ordine ad un’ipotesi di revisione dei pareri, e sia in ordine alle modalità e tempi procedurali sinora maturati. Proprio in relazione a quest’ultimo punto, sia il Comitato VIA regionale che il sottoscritto hanno invitato i competenti uffici regionali a scandagliare l’intero procedimento formativo per verificare la sussistenza dei requisiti di validità dell’atto autorizzativo principe risalente al febbraio 2013”.