Roma. le quarte dosi di vaccino anti Covid somministrate agli immunocompromessi pari al 7%. In base alla platea ufficiale (791.376) il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 7,4% ma con nette differenze regionali che vanno dallo 0,7% del Molise al 34,5% del Piemonte.
Lo evidenzia il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, che sottolinea anche come “evidenze scientifiche frammentate dell’efficacia della quarta dose di vaccino lasciano intravedere un effetto protettivo sulla malattia grave negli over 80”.
Ad un mese dal via libera per le persone immunodepresse che necessitano di una quarta dose per completare il loro ciclo vaccinale, spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, “l’esigua copertura raggiunta e le differenze regionali sono del tutto ingiustificabili, tenendo conto che si tratta di una platea ben definita, composta di persone note alle ASL di appartenenza e raggiungibili tramite chiamata attiva”.
Relativamente all’estensione della platea, il 24 marzo l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha ritenuto necessario attendere ulteriori evidenze scientifiche prima di autorizzare la seconda dose booster in nuove categorie di soggetti. Intanto il 29 marzo la Food and Drug Administration (Fda) ha autorizzato la quarta dose di vaccino, oltre che per le persone immunocompromesse, per tutti gli over 50 che hanno ricevuto il booster da almeno 4 mesi.
“Allo stato attuale – prosegue – le evidenze scientifiche sull’efficacia della quarta dose di vaccino sono frammentate e limitate, ma sembrano mostrare un effetto protettivo nei confronti della malattia grave nelle persone più anziane. Ecco perché, indipendentemente dalla necessità condivisa dai ministri europei per la salute di pervenire ad una proposta univoca per tutti i Paesi, visto l’elevato numero di decessi tra gli over 80 vaccinati con booster è ragionevole dare in Italia il via libera alla somministrazione della quarta dose negli ultraottantenni”.