Pescara. Fa discutere la decisione dell’amministrazione guidata da Alessandrini sulla reintroduzione della sosta a pagamento in città, un chiaro segnale delle difficoltà finanziarie in cui versano le casse del comune. In una conferenza stampa sono state illustrate le modalità di ritorno della sosta a pagamento. “Ecco il piano per la sosta in generale nel centro della città” così il vicesindaco Enzo Del Vecchio “Un piano contenuto in una delibera di giunta, ma prima di arrivare a definire il tutto con un atto deliberativo, abbiamo studiato approfonditamente l’area che va dal fiume, passa per la riviera e Via Muzii, Corso Vittorio Emanuele più le aree di risulta e i comportamenti dell’utenza. Il personale di Pescara Parcheggi ha contato tutti i parcheggi presenti in questo quadrilatero che abbiamo riassunto nel prospetto allegato. Dunque 8.399 è il numero dei parcheggi totali, distribuiti in questo modo: 3.668 sono i parcheggi liberi e rappresentano il 45 % della sosta; 797 sono gli stalli delle moto, sempre liberi, il 9,5 %; gli stalli a pagamento sono 2.944 (di cui 2.030 nelle aree di risulta, il 35% del totale e 914 in centro, ovvero il 10,9% del totale); i parcheggi riservati a carico e scarico sono 140 mentre quelli riservati ai disabili 322; la norma di carattere generale impone uno stallo per i disabili ogni 50 parcheggi, noi ne abbiamo quasi il doppio; altri tipi di parcheggio arrivano a un numero di 367″. Dopo aver esposto i numeri il vicesindaco ribadisce la legittimità del provvedimento e la garanzia di parcheggi liberi, la cui quota in proporzione sarebbe più che rispettata dalla delibera. La sosta a pagamento “nasce nel 1987; successivamente si è cominciato a modificare il regime, riservando ad alcuni soggetti la sosta a titolo gratuito, fino ad arrivare a una serie di aree in cui i residenti possono parcheggiare gratuitamente anche negli stalli a pagamento. Oggi i permessi sono 2.708 su 800 parcheggi a pagamento ricompresi fra le vie Gramsci, Carducci,Parini, Latina, Del Concilio, Rieti, Bologna, Firenze, Fabrizi, Milano, Orazio, Bastioni il piazza dello Spirito Santo, Alessandrini, Largo dei Frentani, parte dell’area di risulta. Se ne desume che i parcheggi a pagamento sono stati usati pochissimo dai non residenti, perché il Comune ha avuto pochissimi introiti. In pratica è successo che l’80 % dei parcheggi è occupato dai residenti. Per questa ragione abbiamo chiesto una cifra irrisoria di 15 euro al mese, 50 centesimi al giorno, per garantire l’utilizzo del parcheggio con un minimo di remuneratività per il Comune, ma questo solo a quanti avevano il permesso di parcheggiare nelle vie di residenza perché a pagamento”. Ma questo provvedimento ha fatto letteralmente infuriare l’opposizione ed i pescaresi nonostante la disciplina della sosta a pagamento va dalle 8 alle 20, mentre dalle 20 alle 8 del mattino successivo sono utilizzabili gratuitamente e da tutti. “Per quanto riguarda il parcheggio di Piazza Primo Maggio, abbiamo sottratto la sosta gratuita e lasciata quella a pagamento anche la domenica: dopo questo provvedimento abbiamo registrato un aumento di macchine e quindi un ricambio continuo dell’utenza che dà senso al provvedimento e produce incasso per l’Ente”. “Abbiamo inoltre abbassato la tariffa del parcheggio ex Enaip da 5 euro a 4 e reso il servizio più fruibile, così facendo abbiamo riscontrato un totale di 1.000 euro incassati nel week end”. Con gli incassi che ne deriveranno “l’obiettivo a lungo termine è dare a Pescara Parcheggi un benefit che gli consenta di migliorare la situazione dei parcheggi in città, reinvestendo sul versante della sicurezza dotando le aree di telecamere di sorveglianza, su quello del personale impiegato per la pulizia e il controllo, nonché di meccanismi elettronici come sbarre e cancelli che sono in uso in tantissime città italiane”. Federica Di Marzio