Pescara. “Leggendo la lettera ricevuta oggi, sorrido di fronte alla superficialità con cui qualcuno ha apposto la sua firma su un documento di cui evidentemente non conosce nemmeno il contenuto”. E’ quanto dichiara, in una nota, il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno. “Le consigliere di Parità della Regione Abruzzo Alessandra Genco, la presidente della Commissione Gemma Andreini e la consigliera di Parità provinciale Danielle Mastrangelo parlano di manifesti da ritirare”, continua il primo cittadino, “manifesti che tuttavia non esistono. Mi domando se hanno fatto un giro per le strade della città. Ci dicano dove hanno visto anche un solo manifesto denigrante o discriminatorio, dal momento che a Montesilvano le affissioni legate alla campagna anti prostituzione riportano il messaggio ‘Dai valore alla tua famiglia, vita, salute, e dignità’, come si può constatare con le foto che allego”.
“Scopo di questa campagna antiprostituzione”, dice ancora il sindaco, “era accendere i riflettori su un problema su cui tutti siamo abituati a voltare la testa dall’altra parte e soprattutto rivolgere un messaggio direttamente ai cosiddetti ‘clienti’: ‘non essere complice dello sfruttamento della prostituzione, anche minorile'”. “La campagna mediatica è solo un punto di un articolato progetto”, insiste Maragno “che l’amministrazione ha ideato per contrastare questa triste e aberrante schiavitù. Proprio ieri abbiamo potuto dar notizia dei primi, sicuramente parziali, risultati: i ‘clienti’ cominciano a scarseggiare. La pattuglia del Nap, Nucleo anti prostituzione, creato appositamente, non ha trovato persone a comprare sesso in strada. Vuol dire che le azioni che abbiamo messo in campo iniziano a colpire nel segno”.
“Sono certo che se mettessimo insieme le forze per estirpare questo orrore, invece che impuntarci su polemiche
che spostano soltanto l’attenzione dal fulcro del problema, riusciremo ad avere risultati eccezionali. Mi sarei
aspettato una lettera di solidarietà”, conclude il sindaco, “una proposta costruttiva da pianificare insieme
all’amministrazione di Montesilvano, una visione comune da condividere su un problema che tocca la dignità
delle donne. Peccato! Un’occasione mancata”.