Pescara. L’eccezionale ondata di maltempo che si abbattè sull’Abruzzo nel gennaio del 2017 e che a vario titolo portò alla morte di oltre 40 persone, ha prodotto danni quantificabili in un miliardo e 119 milioni. Lo si evince dal Piano di Ricognizione dei Fabbisogni a seguito dell’ordinanza 441 di Protezione Civile emessa dalla Regione Abruzzo già nel 2017.
Si tratta del conto che la Regione ha compiuto sui fabbisogni pubblici, privati e delle attività produttive.
Per i comuni al di fuori del cratere sismico in Abruzzo i danni accertati sono 851 milioni, per quelli all’interno del cratere 267 milioni. I danni sul fabbisogno pubblico, ossia frane, strade, ponti, edilizia pubblica, scuole, illuminazione, strutture sportive di Comuni, Province e Regione la somma è di 777 milioni di euro, per i privati di 115 milioni, per le attività produttive di 226 milioni.
Attualmente a fronte del 1,1 miliardi di danni calcolati sono stati rimborsati circa 150 milioni a fronte di un impegno da parte del Governo (D.Pres.Consiglio Ministri 27/2/19) di 292 milioni in tre anni fino al 2021. Il Piano governativo prevede 62,4 milioni per il 2019, 69,9 milioni per il 2020 e 2012. In merito alle spese di urgenza la Regione ha liquidato l’82% dei fondi, per ciò che riguarda il ristorno diretto dei privati e delle attività produttive il rendiconto spetta ai comuni.