Pescara. Porte delle chiese aperte da oggi in Abruzzo. Dopo quasi due mesi sarà possibile tornare a celebrare le funzioni con la presenza di fedeli. Ingressi limitati, e distanziamento sociale, ma anche liquido igienizzante all’ingresso, e poi niente acqua santa, nessun libretto o foglietti liturgici sui banchi e ancora niente questua, ma cestino per le offerte posto all’uscita della chiesa e ancora ostia data in mano durante la comunione, nessun segno della pace e soprattutto ingresso in chiesa con mascherina e guanti. Le confessioni ci saranno a distanza.
“Abbiamo sanificato tutti i locali. Vogliamo riaprire in sicurezza”, assicura il parroco della cattedrale di San Cetteo di Pescara, monsignor Francesco Santuccione, “per il bene e la salute anche spirituale dei credenti, perché un conto è vedere una messa online e un altro è partecipare di persona all’Eucaristia”. La chiesa Sant’Antonio di Padova a Montesilvano si affiderà a dei bollini gialli per segnalare i posti a sedere, o in piedi, utilizzabili per contenere fino a 100 fedeli distanziati ad un metro e mezzo.
“Nonostante queste nuove regole all’inizio ci disorientino”, spiega il parroco don Fernando Pallini, “la comunità parrocchiale si è attivata in maniera bella e sono tanti i volontari che si sono messi a disposizione”. Il parroco della chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria di Pescara don Cristiano Marcucci terrà le celebrazioni all’aperto. “Disponendo di un giardino di 3 mila metri quadri”, sottolinea, “frequentabile mantenendo le distanza di sicurezza, per i primi tempi celebrerò lì tutte le messe, officiandole in chiesa solo in caso di maltempo. Per evitare problemi di igienizzazione, ognuno potrà sedersi portando teli da poggiare a terra o sgabelli da casa, mentre riserveremo le sedie ai soli anziani”.