Pescara. L’ultimo evento critico in ordine cronologico l’evasione di ieri lunedì 10 agosto, per fortuna ripreso dopo poche ore. Con una semplicità disarmante un detenuto dì media età decide di evadere mentre si trovava al passeggio, eludendo il controllo visivo del collega addetto ai passeggi, scavalcando una prima recinzione in un punto ceco alla sorveglianza, poi indisturbato scavalca il muro di cinta senza nessun sistema di antiscavalcamento, con un sistema di video sorveglianza inadeguato, posti di servizio sempre più accorpati e quindi con la diminuzione di personale presente. Quattro giorni fa un detenuto aggrediva tre poliziotti penitenziari, mandandoli in ospedale con prognosi di sette, sette e trenta giorni.
“Noi dell’Uspp insieme ad altre sigle sindacali, dal lontano maggio 2019 abbiamo proclamato uno stato d’agitazione proprio in previsione della situazione che si stava delineando presso l’istituto Pescarese. In questo nostro grido d’aiuto abbiamo cercato invano anche di coinvolgere i vertici dell’istituto di San Donato per far si che a livello Ministeriale fossimo ascoltati. A nulla sono serviti manifestazioni di protesta, sit-in, assemblee, incontri con il Prefetto. Oggi la situazione si è ulteriormente aggravata a seguito di pensionamenti e malattie a lunga degenza causate proprio da un forte stress correlato, considerata che la carenza organica del personale effettivamente in servizio supera il 40% della pianta organica”.