Pescara. Il blocco del lotto del vaccino di Astrazeneca “è di tipo cautelare, ovvero è qualcosa che bisogna fare quando c’è un pericolo potenziale ed è logico si faccia. Ci sarà una commissione che deciderà se i problemi siano o no in relazione coi vaccini. Ricordo però che il vaccino è fatto per impedire una crescita del virus e non ha azione su altri tipi di patologia. Le patologie che normalmente avvengono continueranno ad avvenire”, quindi “non c’è dubbio che avremo tanti di questi episodi”.
Lo ha detto Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano.
“In questo periodo – ha sottolineato – abbiamo circa 2.000 decessi al giorno per varie cause. È probabile che qualcuno muoia 3, 5 o 10 giorni dopo aver fatto il vaccino, ma magari sarebbe morto in ogni caso”.
D’altronde le trombosi “non sono state rilevate in Gran Bretagna o Israele dove la vaccinazione è stata fatta su milioni di persone”.
“È giusta quindi – ha concluso Garattini – una grande attenzione, per esser sicuri di limitare possibili danni, ma poi bisogna accettare il giudizio delle commissioni che dicono che non c’è rapporto con la vaccinazione, come è successo durante le sperimentazioni, quando l’uso del vaccino è stato bloccato per alcuni giorni, anche se poi si è visto che non c’erano connessioni con i problemi manifestati”.
“Nel parlare delle possibili reazioni avverse ai vaccini anti Covid “bisogna tener conto del rapporto benefici-rischi. Abbiamo 100.000 morti per la pandemia e 30.000 reazioni, ma si è trattato perlopiù di mal di testa, febbre e dolori articolari. Quindi dobbiamo tener conto che c’è grande differenza tra benefici connessi al vaccino e possibili danni connessi, che ci sono per qualsiasi farmaco, perchè ogni farmaco ha il doppio lato della medaglia”, commentando poi i dati del report Aifa relativo a 30.000 reazioni avverse a vaccini anti Covid su oltre 4 milioni di dosi somministrate in
Italia.