Pescara. Il Comando Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise” ha organizzato due incontri tecnici con l’ingegner Carmine Pagnozzi, Direttore dell’Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili-Assobioplastiche di Roma: uno a Campobasso, dove erano presenti 15 militari della regione Molise, e uno a Pescara, dove hanno partecipato 20 militari per la regione Abruzzo.
Quella tra i Carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari di Roma, da cui il Comando Regione Forestale “Abruzzo e Molise” dipende, e l’Assobioplastiche è una collaborazione che prosegue ormai da diversi anni per sostenere in modo concreto ed efficace le azioni di contrasto all’illegalità svolte dai militari, attraverso incontri di approfondimento tecnico sulle tematiche connesse all’applicazione della recente normativa che regola la distribuzione e commercializzazione delle buste monouso per asporto/trasporto merci. Assobioplastiche supporta anche la specialità Forestale dell’Arma in azioni di polizia giudiziaria (diverse tipologie di illecito, segnalazioni, esposti, rapporti con gli organi deputati all’irrogazione delle sanzioni, giudizi anche penali).
Infatti, nonostante il consumo annuo di borse di plastica monouso sia diminuito, oggi ogni dieci sacchetti in circolazione ben quattro sono ancora in plastica tradizionale e quindi fuorilegge. Durante gli incontri, tenuti alla presenza del Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Generale di Brigata Giampiero Costantini, il Direttore di Assobioplastiche ha condiviso con i militari abruzzesi e molisani, oltre alle recenti norme, anche alcuni strumenti tecnici, quali i micrometri, per l’accertamento degli illeciti.
Sono state anche poste le basi per una prossima campagna di controlli rivolta proprio contro la commercializzazione illegale delle presunte bioplastiche, soprattutto sacchetti per la spesa. Il prezioso impegno dei Carabinieri Forestali ha garantito nel tempo il consolidarsi di un panorama di legalità nel settore borse in bioplastica, che devono essere conformi allo standard tecnico EN13432 così da poterne consentire il riciclo, insieme alla frazione organica, negli impianti di compostaggio. Si tratta di un modello legislativo che ad oggi ha dimostrato di poter generare anche un dividendo
ambientale, economico e sociale.