Atessa. “In Stellantis cominciano a vedersi gli effetti della grande operazione di fusione”. Giuseppe Redondi, responsabile Lavoro del Partito Comunista d’Abruzzo, scrive una nota alla stampa e lancia l’allarme licenziamenti.
“6,3 Miliardi di euro in prestiti garantiti senza condizionalità dalla Sace (cioè da tutti noi)”, scrive, “miliardi di euro in dividendi ottenuti da FCA per la fusione con PSA. Produzioni delocalizzate in Polonia. Sede legale in Olanda. Fine della rete dei concessionari medi e piccoli. Fine dell’indotto in Italia. E ora licenziamenti: si inizia con Melfi dove da 2 linee di produzione si passa ad una. Per chi resta solo maggiore sfruttamento. Per poi passare a Cassino dove una massiccia campagna di incentivi al licenziamento sta producendo una fuga in massa dei lavoratori, in primis degli impiegati, ed ora in Sevel dove gli interinali in scadenza non verranno riconfermati ed al loro posto arriveranno altri trasfertisti dagli stabilimenti improduttivi. Il tutto sotto il complice silenzio delle organizzazione sindacali firmatarie che, peggio, illudono ancora i lavoratori promettendo loro chissà quale roseo futuro, e dei partiti politici presenti in parlamento, di qualunque colore essi siano, ormai proni alle decisioni dei potentati economici i quali cresciuti a dismisura e globalizzati dettano essi stessi le regole delle relazioni industriali nei singoli Paesi.
Siamo di fronte alla realistica creazione di quello che Marx chiamava l’esercito industriale di riserva fatto da disoccupati, precari e marginalizzati che avrà come scopo l’ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro e l’ulteriore riduzione dei diritti acquisiti dai lavoratori. Tutto questo è il prodotto del sistema capitalistico, non un fatto congiunturale, un sistema basato sull’arricchimento dei pochi e lo sfruttamento dei molti. A questo il Partito Comunista dice no e propone un cambio di sistema, il socialismo come unica via”.
Cgil Pescara: “Le dichiarazioni del generale Vannacci sono un ritorno al Medio Evo”
Pescara. “Difendere l’indifendibile, assumendo una posizione che per usare un eufemismo è a dir poco morbida. Chiediamo le dimissioni immediate...