Pescara. Eseguito, per la prima volta a Pescara, un intervento neurochirurgico con tecnica “awake surgery”, cioè con il paziente sveglio, cosciente e collaborante, in respiro spontaneo, ma assistito dagli anestesisti per evitargli il dolore. L’intervento, effettuato lo scorso 3 marzo, ha riguardato un paziente di 67 anni che presentava una patologia cerebrale localizzata nella regione che controlla il linguaggio ed il movimento della parte destra del corpo. La tecnica in questione prevede un approccio multidisciplinare: l’intervento è stato eseguito dal direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Neurochirurgia, Annunziato Mangiola, aiutato dai colleghi Gianluca Trevisi e Giuseppe Salomone, con la collaborazione di un team multidisciplinare costituito dai medici anestesisti, Maria Rizzi e Carmela Cichella, dalle neuropsicologhe Giorgia Committeri e Valentina Sebastiani e dagli infermieri Vincenzo Naponiello, Alessia Giansante e Tommaso Genco.
“Ognuno ha un ruolo importante e deve interagire con il resto del team in maniera coordinata”, afferma Mangiola, “il paziente è stato valutato in fase pre-chirurgica in diversi incontri dall’intero team. Durante l’intervento, il gruppo anestesiologico ha utilizzato una tecnica di analgo-sedazione che permette di avere il paziente sveglio e collaborante, mantenendo in sicurezza tutte le funzioni vitali, senza la percezione del dolore e del disagio dovuto alle ore necessarie per il delicato intervento. Inoltre i neuropsicologi hanno valutato in continuo le funzioni neurologiche interagendo costantemente con il paziente mentre veniva asportata la lesione. Altrettanto importante è stato il ruolo degli infermieri del blocco operatorio per l’organizzazione e disposizione dello strumentario chirurgico. È stata rimossa la massa senza alcun deficit neurologico per il paziente”.