Pescara. dell’Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca): l’assemblea dei soci, riunita nella sede di Confindustria a Pescara, ha infatti approvato un documento, presentato da 28 sindaci, in cui si chiedeva il rinvio dell’assemblea per nominare successivamente un consiglio di amministrazione invece dell’amministratore unico. Il documento è stato approvato con il voto favorevole di 32 Comuni (pari a 38 quote); 22 i contrari (24 quote) e due gli astenuti. All’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci c’era la conferma dell’amministratore unico o l’eventuale nomina del nuovo, ma l’attuale amministratore, Vincenzo Di Baldassarre, non si è detto disponibile a proseguire. A questo punto nella gestione, fino alla definizione delle procedure di rinnovo, subentra il collegio sindacale.Nonostante la richiesta di 21 sindaci, Di Baldassarre ha detto di non essere disponibile a continuare, perché “questo fatto che ci sia un’attenzione riportata sulla gestione e sulla governance, cioè su quelle attività che in un’azienda dovrebbero essere assolutamente fluide, con un’attenzione legata anche alle modalità con cui perviene la nomina, mi costringe a fare un passo indietro anche per prendere le distanze da determinate situazioni che non mi convincono”. La decisione dell’ormai ex amministratore unico e stata commentata dal sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel corso dell’assemblea come “una lezione di moralita: evidentemente ha detto ci sono uomini che non sono disposti a tutto per un incarico”. In apertura dei lavori il commissario giudiziale, Guglielmo Lancasteri, oltre ad alcuni sindaci, aveva sottolineato la necessità di procedere al rinnovo immediato della governance visto che l’Aca si trova in procedura concordataria e che un rinvio avrebbe comportato una vera e propria paralisi nonché messo a rischio il pagamento dei debiti accumulati durante le precedenti gestioni. L’assemblea, però, dopo la lettura del comma 3 articolo 5 della legge 293/1994 sulle responsabilità che si determinano in caso di vacanza gestionale, ha votato per il rinvio. A spiegarne le ragioni è stato, tra gli altri, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini: “Un cda serve perché con il percorso di risanamento bisogna programmare investimenti per far sì che i Comuni non debbano sostituirsi all’Aca. La rete idrica non può essere un optional e il Comune di Pescara quest’anno si è sostituito all’Azienda: noi abbiamo trovato gli scarichi abusivi lungo il fiume, noi abbiamo evidenziato le rotture delle pompe di sollevamento. E’ necessario un salto di qualità. Bisogna raggiungere una situazione gestionale il più possibile efficiente. Aca deve essere un’azienda in grado di mettere piede nel terzo millennio”. La nomina di un Cda, come spiegato dal consigliere regionale Camillo D’Alessandro, presente in qualità di “cittadino preoccupato”, non comporterà aumenti di spesa: “il Cda costerà quanto l’amministratore unico ha sottolineato ma ci sarà collegialità nell’assunzione delle decisioni importanti. Ci si è limitati a presentare come risultato un concordato, ma la maggioranza dei sindaci ha posto un altro tema: il funzionamento dell’Aca”.
Pescara dà l’addio a Ciuciù, si è spento Attilio Collini storico balneatore e ristoratore della città
Pescara. Chi non lo ricorda allo stabilimento Mila di Porta Nuova mentre organizzava la stagione e accoglieva i turisti. Attilio...