Montesilvano. Dopo il clamore della pubblicazione sulla stampa locale delle critiche alle ciclabili Bike to Coast della Provincia di Pescara sul lungomare di Montesilvano, la stessa Provincia ha indetto una conferenza stampa “per spiegare alla cittadinanza il progetto, e per rispondere alle accuse di inadeguatezza”, ha detto il presidente Di Marco. Lo stesso presidente che però non aveva voluto parlare con il tecnico che denunciava l’inadeguatezza delle ciclabili, disdicendo un appuntamento fissato da 3 settimane. Così alla Conferenza oltre ai giornalisti della stampa locale era presente anche il tecnico arch. Di Giampietro, nella duplice funzione di giornalista (direttore di Webstrade.it) e di cittadino preoccupato delle scelte tecniche della Provincia sulle ciclabili. Il Presidente ed il responsabile del procedimento geom. Lattanzio, hanno illustrato i contenuti del progetto che riguarda circa 5,7 km di pista ciclabile, con un breve tratto a Pescara di fronte al Teatro D’Annunzio, e la parte principale sul lungomare di Montesilvano, di cui 3,5 km di “messa a norma” della pista ciclabile già esistente a Montesilvano, che si intende allargare da 2,20 m a 2,50 m, demolendo e arretrando i marciapiedi esistenti, per un importo di di 1,1 milioni di euro. L’assessore ai lavori pubblici di Montesilvano Valter Cozzi, si è lamentato dello scandalo suscitato sulla stampa senza entrare in merito alle osservazioni fatte. Al momento delle domande dei giornalisti l’arch. Di Giampietro ha chiesto di fare alcune domande come giornalista e, se possibile, di intervenire in contradditorio con le affermazioni dei tecnici. Si è chiesto: 1. Come mai i progettisti della Provincia hanno adottato per la ciclabile una soluzione a trincea profonda (18 cm di cordolo), che crea molti problemi di sicurezza per i ciclisti e per i pedoni, invece di una soluzione ciclopedonale a raso in quota, più flessibile, ampia, dotabile di siepe e alberi? “E’ stata una scelta dei progettisti” ha replicato il RUP. “Ma perchè? Con quali criteri”. “Secondo noi è più sicura per i pedoni che sono protetti dalle biciclette che viaggiamo in trincea”. “Anche se si riduce lo spazio pedonale fino a 1,50 m di fronte al Tortuga? Anche se si continua ad avere una trincea binario in cui non è possibile muoversi o schivare un bambino che attraversa la pista? o un pedone che attraversa la strada? Anche se c’è un cordolo lato strada di nudo cemento largo 50 cm e alto quasi 20 cm, con il rischio per un ciclista che cade di ritrovarsi in mezzo ad una strada con veicoli in transito ?”. “Ma fare un percorso ciclopedonale in quota sarebbe costato troppo”, ha replicato uno dei progettisti. “Ma perché, demolire il marciapiede esistente per allargare la pista ciclabile non costa niente ? E a che cosa serve avere una pista ciclabile allargata se continua a strare dentro un fosso o trincea (un velodromo)? se si riduce il già modesto percorso pedonale (variabile da 3,20 m a 1,50 m, a fronte dei 6 m di Silvi e dei 9 m di Pescara) ? e se è affiancato da un baratro ciclabile che contraddice le norme sulle barriere architettoniche per altezza eccessiva dei cordoli, senza verde, senza siepi ?” Dunque è per risparmiare soldi che ne spendiamo per sfasciare i marciapiedi ed allargare una pista ciclabile che, sarà di larghezza standard, ma è più squallida senza verde ed insicura di quella che c’era. Alla domanda di un altro giornalista “Ma si recuperanno i parcheggi persi nel tratto via Marinelli ?. La risposta dei tecnici è stata “Quel tratto è di competenza del Comune di Montesilvano”. In realtà con i 285 mila euro ricevuti dal Comune la pista è stata costruita al posto dei parcheggi, che non si recupereranno dall’altro lato della strada “Perchè non ci sono i soldi”. Alle molte altre domande i responsabili della Provincia non hanno voluto rispondere. Non se ne parla nemmeno di rivedere il progetto ed evitare gli errori più grossolani. Così è, se vi pare. E’ il senso della risposta data in Conferenza Stampa.
Tecnofonte: 10 anni di eccellenza nella filtrazione avanzata dell’acqua
Da oltre un decennio, Tecnofonte è sinonimo di qualità e innovazione nel campo della filtrazione dell'acqua. Fondata nel 2013, l'azienda ha saputo evolversi e crescere, diventando un...