Pescara. “Sono sconcertato dal modo in cui l’Amministrazione comunale sta affrontando il problema dei senzatetto: sgomberi e repressione, con la valutazione incidentale del fattore umano, come se l’impatto sociale di queste azioni fosse un mero dato accessorio. Così non è e lo dimostra il fatto che l’indomani di ogni sgombero gli spazi visitati e puliti dal sindaco, dalla Municipale e da Attiva con tanto di fotografie e dichiarazioni trionfalistiche, sono tornati ad essere meta di accampati e senza dimora.” ha commentato il consigliere regionale Antonio Blasioli.
” Gli sgomberi servono, ma a due condizioni, che ci si avvalga del prezioso aiuto delle associazioni e che si metta in cantiere la progettazione per riqualificare quelle aree prese di mira dalla marginalità, come avevamo cominciato a fare. Per esempio il Sindaco Masci sa che l’ex Fea, recentemente sgomberata c’è un bando regionale e un vincitore per riqualificare l’area? E sa che i suoi colleghi di partito in Regione non hanno dato seguito all’aggiudicazione, tanto da costringermi a presentare una risoluzione per accelerare la procedura?”
“Il Comune non può fare da solo e tagliare fuori il prezioso apporto delle associazioni è sbagliato. Nei cinque anni di governo, il centrosinistra ha dato un’impronta moderna e operativa al sociale, creando una rete con tutte le associazioni attive sul fronte, dando risposte concrete ai bisogni delle fasce più vulnerabili della comunità e mantenendo sempre la persona al centro. Un lavoro enorme, a partire dal Piano Sociale, per la prima volta scritto e condiviso con tutti gli attori del Terzo Settore e affiancato anche da politiche attive e di inclusione per famiglie e cittadini in difficoltà. Con l’assessore Allegrino e la struttura comunale abbiamo lavorato molto sui senza dimora, anche con il piano freddo, che per la prima volta ha visto l’apertura di un centro dedicato, gestito con risorse comunali attinte dal Pis (Pronto intervento sociale) e con il braccio operativo delle associazioni che in due anni di positiva sperimentazione ha prodotto risultati straordinari. L’utenza del centro è stata numerosa, sono rimaste fuori solo poche decine di persone, incapaci di sostenere le regole previste dalla comunità, ma nessuno è stato mai lasciato solo. Grazie alle Unità di strada operative dal 2014, prima e dopo l’apertura del dormitorio che è stato aperto fino a marzo, siamo arrivati a tutti. Ma siamo andati anche oltre.” ha continuato Blasioli.
Risale a marzo il bando voluto dall’Amministrazione Alessandrini per un progetto di co-housing dedicato proprio ai senza dimora, perché oltre che un tetto possano recuperare la fiducia in se stessi capace di fargli cambiare vita. La Giunta comunale ha approvato una delibera con cui avvia il procedimento per individuare, sul territorio comunale, appartamenti idonei, ad uso residenziale, per l’accoglienza dei senza tetto. Il bando scaduto il 15 luglio non ha avuto manifestazioni d’interesse, ma va ripubblicato anche al fine di evitare la perdita di finanziamenti pari a 518mila euro di fondi europei Pon Inclusione e Po I Fead.Nel progetto, tuttavia, l’utenza non vi verrebbe “collocata” per toglierla dagli occhi, ma sarebbe seguita da operatori competenti. L’orientamento è quello del recupero, ma per ottenere ciò non si possono applicare le “misure drastiche” che annuncia l’assessore al Sociale in una sua recente e durissima dichiarazione, senza però specificare quali siano, perché il percorso è completo quando il senza dimora non ha più problemi dovuti, ad esempio, all’abuso di alcol o droga, solo così smette di essere “degrado” agli occhi di chi vede solo il disagio che provoca al decoro cittadino.
Ci chiediamo cosa il sindaco Masci stia facendo di concreto oltre la propaganda e se sia a conoscenza del bando e del patrimonio di esperienze che il Comune ha già. In questi giorni abbiamo sentito fra uno sgombero di facciata e l’altro solo l’annuncio di provvedimenti, come la destinazione ai senza dimora di 26 immobili sequestrati, che attualmente vengono gestiti dall’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata): ma considerata la collocazione degli immobili che si trovano in zone già estremamente sensibili della città, tale decisione, senza un supporto forte e condiviso con le associazioni operative sul sociale, rischia di innescare focolai di disagio e intolleranza che Pescara non ha mai avuto e non merita.
Ecco dove sono le 26 abitazioni da destinare ai senza dimora. Le case a cui si riferisce il sindaco si trovano nelle seguenti vie:
- Via Colle Innamorati 233
- Strada Colle Marino 19
- Via Passolanciano 10
- Via Fonte Romana 15(2 appartamenti)
- Via Aterno 300
- Via Aterno 208
- Via Tavo (senza numero)
- Via Lago di Scandarello
- Via Sacco 253
- Via Tavo 273(6 appartamenti)
- Via Sacco (senza numero) 2 appartementi
- Via Sacco 279
- Via Tavo 310
- Via Tevere 1 (2 appartamenti)
- Strada Vicinale Acquatorbida 85
Suscita scetticismo sia sulla scelta di queste zone, per le problematiche che la città già conosce, sia per la previsione di un mancato sostegno, invece previsto nel progetto di Co-housing.
“Il sindaco che ama Pescara pensa davvero di attivare esperimenti di co-housing per i senza dimora (portebbe già farlo attraverso il bando dedicato che gli darebbe degli strumenti operativi) oppure, com’è temibile, vuole semplicemente spostare nelle case vuote della periferia il “problema” dei senzatetto, che, stando alle dichiarazioni del suo assessore competente “invadono e sporcano” il salotto buono della città? Ce lo chiediamo, chiedendoci anche con quali fondi e tempi intenda farlo, e chiedendogli fin da subito di metterci a conoscenza di quali, degli immobili indicati, intenda destinare ai senza dimora e di condividere tali azioni con tutte le associazioni. ” afferma Blasioli.
“Mi chiedo inoltre se ha valutato l’enorme emergenza casa che vive la città, dove oltre 700 persone sono in lista di attesa e dove è ancora viva l’emergenza delle palazzine di via Lago di Borgiano, non del tutto risolta. La campagna elettorale è finita caro Masci: tutti hanno diritti, senza dimora e cittadini e illuderli di vincere il degrado e rendere la città vivibile a suon di operazioni di facciata, è solo demagogia.” ha concluso il Consigliere Blasioli.