Pescara. “La mia non è una presenza spot, verrò spesso in Abruzzo”. Così il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, esordisce nella manifestazione intitolata “I migliori di tutti noi – Giornata regionale del volontariato di Protezione civile”, organizzata a Pescara dalla Regione Abruzzo e dalla stessa struttura di soccorso. “L’emozione che provo nell’essere qui”, ha detto, é difficile da contenere, ho rivisto tanti volti familiari e siete riusciti a farmi sentire a casa”. Entrando nello specifico, Curcio ha osservato che “bisogna ragionare prima, altrimenti si arriva impreparati al momento dell’emergenza. Qui vedo una comunità che ha saputo fare sistema nelle sue varie forme. Noi vogliamo puntare su un volontariato di qualità attraverso la formazione e l’autotutela, con un servizio che sia integrato con le altre strutture istituzionali e impegnato nel raggiungere rapidamente il cittadino in difficoltà”. A proposito del dissesto idrogeologico”Anche in assenza di risorse c’è la necessità di stabilire delle priorità: l’Abruzzo lo sta facendo e si riparte da quello”. “Questo”, ha aggiunto, ” è un problema che riguarda l’Abruzzo in maniera importante, ma anche molte altre regioni italiane e, anzi, quasi tutte. Sono state censite 486mila frane, poi abbiamo numeri che sono anche superiori”. “Si tratta di una istruttoria documentata e ben fatta” in riferimento alla richiesta dello stato di emergenza inviata dalla Regione Abruzzo a seguito degli eventi franosi che hanno interessato negli ultimi mesi il territorio regionale. “La stiamo già esaminando con i nostri uffici e credo che la settimana prossima tireremo le somme con una prima risposta alle istanze dell’Abruzzo, che ha subito individuato le priorità del territorio che sono comuni a quelle di tante altre regioni italiane” . A proposito della richiesta da parte del Dipartimento ai familiari delle vittime del sisma dell’Aquila di restituire, dopo l’assoluzione in Appello della Commissione grandi rischi, le somme provvisionali ottenute in primo grado “Non vorrei entrare su questioni giuridiche. Sono azioni a latere di procedimenti giudiziari che prevedono delle azioni. Noi le esamineremo nelle sedi opportune e poi decideremo. Non commento”.-“La questione dei profughi non è un’attività di protezione civile dal punto di vista nazionale. C’è un’amministrazione che è competente. E’ una difficoltà del Paese, quindi, ognuno farà la propria parte”. “Sui territori”, ha concluso, ” la protezione civile fa la propria parte in supporto, dal punto di vista nazionale seguiamo con attenzione ma con rispetto istituzionale”. Ifine un plauso”Il sistema volontariato abruzzese è noto, storico, esce da esperienze drammatiche rafforzato. Ricordo che è stato l’ultimo a lasciare le terre emiliane e questo è un segnale di forza”. “Ovviamente”, ha proseguito, ” c’è la necessità di investire maggiormente nella formazione. Stiamo lavorando molto con i colleghi abruzzesi. Immaginiamo un volontariato non solo di emergenza ma che lavori anche nelle attività di pianificazione e di prevenzione. L’Abruzzo c’è e noi lo sappiamo”.
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